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Volkswagen Transporter 6.1, la prova del furgone compatto di Wolfsburg

Ci sono veicoli che non hanno bisogno di presentazioni; in genere si tratta di automobili iconiche, ma questa volta parliamo di un furgone. Il Volkswagen Transporter, chiamato anche Bulli, si porta alle spalle 70 anni di storia, durante i quali si è continuamente rinnovato pur restando mantenendo la sua forte identità

Transporter 6.1 o Bulli 6.1: breve storia dell’iconico van

Praticità, versatilità, dimensioni, volume di carico, prezzo e costi di esercizio: sono questi i temi principali nel mondo dei van. Il Volkswagen Transporter, però, merita qualche accenno alla sua storia. Si tratta, infatti, di un modello nato nel 1950 sulla base del Maggiolino. L’idea venne all’olandese Ben Pon, che visitando la fabbrica di Wolfsburg aveva notato un carrello su base Maggiolino per il trasporto di materiali pesanti all’interno degli stabilimenti.

Dopo la presentazione del suo progetto al numero uno di Volkswagen dell’epoca, e dopo lo sviluppo di un telaio dalla rigidità soddisfacente per un veicolo commercial, nacque il Transporter T1, soprannominato anche Bulli. Il nomignolo derivava dalla combinazione tra le parole Bus e Lieferwagen (veicolo per le consegne).

Il nome Bulli, in ogni caso, è stato rispolverato dalla Casa e, tra gli optional, è possibile avere il badge sulla carrozzeria.

Il restyling della sesta generazione

La sigla 6.1 indica l’evoluzione della sesta generazione di Transporter. Le dimensioni restano le stesse (è lungo 4,9 metri), l’estetica è stata aggiornata soprattutto nel frontale, e sono state introdotte diverse novità sottopelle, tra cui il nuovo servosterzo elettrico che ha permesso di introdurre il sistema di mantenimento attivo della carreggiata, le luci diurne a LED e, optional, i fari full LED.

L’abitacolo non solo è confortevole, ma riprende lo stile e l’ergonomia delle auto marchiate Volkswagen. I materiali sono robusti e le finiture meno curate, come ovvio che sia, ma tutto è immediato e intuitivo, specie per chi guida un’auto del Gruppo. Il sistema multimediale consente di restare connessi grazie a una sSIM e di utilizzare i servizi Weconnect con comandi vocali, e non manca la ricarica wireless per lo smartphone.

Non cambia, invece, la capacità di carico: il vano è lungo dai 2,45 ai 2,9 metri in base alla taglia del veicolo, ma grazie a una nuova apertura nella paratia è possibile trasportare oggetti con lunghezza massima di rispettivamente 2,8 e 3,3 metri.

Il motore 2.0 TDI da 150 CV 

Il diesel 2.0 TDI da 150 CV omologato Euro 6d Temp fa una gran figura sul Volkswagen Transporter. La buona quantità di coppia consente di spostarsi a pieno carico senza sforzo, e quando è vuoto è davvero scattante. Inoltre riprende facilmente anche nelle marce alte grazie alla buona elasticità.

Va detto, comunque, che il cambio manuale si manovra molto bene e la frizione è leggera, e questo si traduce in un buon comfort di marcia anche nel traffico o nell’uso cittadino. Volendo si può optare per il cambio automatico DSG a 7 rapporti, un doppia frizione estremamente rapido ed efficiente che esalta le prestazioni e il piacere di guida.

Passando agli ADAS, oltre al già citato mantenimento attivo della carreggiata ci sono la frenata automatica d’emergenza (anche in retromarcia), l’assistenza al parcheggio, e i sensori laterali.

Il prezzo del Volkswagen Transporter 6.1

Il listino (IVA esclusa) parte da 25.900 euro per il Transporter 2.0 TDI da 110 CV e da 26.900 euro per quello da 150 CV, in entrambi i casi con il passo corto e nell’allestimento base, con una dotazione di serie ridotta all’osso. Per la versione a passo lungo vanno aggiunti circa 900 euro.