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Volkswagen Multivan, la prova del nuovo Bulli 6.1

Il Volkswagen Multivan sta ai minivan a 8 posti come la Porsche 911 sta alle auto sportive. Non è l’unico sul mercato, ma è senza dubbio il più iconico, specie ora che rispolvera il nome Bulli.
Pratico come solo un pulmino sa essere, non ha niente da invidiare a una classica auto in termini di prestazioni. Ma soprattutto continua a essere un oggetto del desiderio.

Volkswagen Bulli 6.1, sempre uguale a se stesso

Il paragone con la Porsche 911 potrebbe apparire azzardato, ma chi conosce la storia del pulmino Volkswagen, cominciata pochi anni prima del suo debutto sul mercato nel 1950 grazie all’intuizione dell’olandese Ben Pon durante una visita alla fabbrica di Wolfsburg, può comprenderne l’analogia.

Il mitico Transporter, chiamato anche Bulli, è diventato il simbolo della generazione Hippie negli anni Sessanta, per poi proseguire con il suo successo senza soluzione di continuità nel tempo e in tutte le sue varianti, da quella furgone a quella camper (il mitico California), oltre alle varianti per il trasporto di passeggeri Multivan e Caravelle. In questi anni si è evoluto senza mai tradire la sua formula, e introducendo sempre dei richiami al passato.

Allora come oggi il Bulli – nome riproposto proprio in occasione del lancio del T 6.1 – è sinonimo di libertà. Con le sue dimensioni assimilabili a quelle di una SUV grande (è lungo 4,9 metri, 2 centimetri in più di una Touareg) offre un abitacolo modulare per 8 passeggeri e un bagagliaio generoso.

I dettagli del pulmino tedesco che fanno la differenza

Perché scegliere un Volkswagen Multivan al posto di un altro pulmino, di una monovolume o di una SUV? Innanzitutto perché lo si ama: gran parte degli automobilisti, specie quelli italiani, preferiranno le più modaiole Sport Utility, ma i suoi estimatori (e nei paesi nordici sono tantissimi) non avrebbero dubbi. Con il rispolvero del badge Bulli (opzionale) e le tinte bicolore, poi, diventa difficile resistergli.

A proposito di tinte bicolore, gli abbinamenti previsti sono l’Argento Reflex con il Rosso Fortana Metallizzato (del mezzo in prova), l’Argento Reflex Metallizzato con lo Starlight Blue Metallizzato, l’Argento Reflex Metallizzato con un grigio più scuro, il Bianco Candy con il Grigio Ascot, il Beige Mojave Metallizzato con il Deep Black Perlato, il Bianco Candy con il Bay Leaf Green Metallizzato, e il Bianco Candy con il Copper Bronze Metallizzato. Tutti da vedere sul configuratore ufficiale.

Passiamo agli aspetti pratici. Dal punto di vista della capacità di carico, rispetto a SUV e monovolume non c’è partita: l’enorme abitacolo del Multivan vanta delle vere e proprie poltrone in pelle scorrevoli, con braccioli e schienali regolabili, dunque tutti gli 8 passeggeri viaggiano in business class.

Quelle della fila centrale, poi, possono essere ruotate per creare un vero e proprio salotto. Se poi serve spazio per trasportare oggetti, il mega portellone posteriore è capace di inghiottire di tutto. L’accesso è enorme e il piano di carico è basso, dunque accessibile, mentre l’apertura e (soprattutto) la chiusura del portellone richiede un certo sforzo.

Il test drive: su strada con il Volkswagen Multivan 2.0 TDI 150 CV 4Motion DSG

Negli anni il pulmino Volkswagen si è evoluto a pari passo con le vetture dello stesso brand. Va da sé che il nuovo Multivan 6.1 vanta tutta la tecnologia di Wolfsburg in termini di tecnologia: dai sistemi di assistenza alla guida (tra cui la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo con funzione Stop&Go, il controllo automatico del rimorchio, e il park assist) al sistema multimediale con eSIM per i servizi online e la compatibilità Apple CarPlay e Android Auto.

Anche la plancia, seppur realizzata con plastiche rigide, ha la stessa impostazione delle vetture marchiate Vokswagen: pulita, ben assemblata, con tutti i comandi al posto giusto.

Non mancano la strumentazione digitale Digital Cockpit con diversi layout (si possono impostare, ad esempio, la mappa navigatore GPS, o i classici strumenti tachimetro e contagiri) e un assistente vocale in grado di capire i comandi colloquiali, a cui poter chiedere, tra le altre cose, di chiamare un contatto della rubrica, impostare un indirizzo sul navigatore o una stazione radio.

Il potente 2.0 TDI da 150 CV si sposa alla perfezione con l’automatico a doppia frizione DSG, rapidissimo e “intelligente” nella gestione delle marce. Le prestazioni sono notevoli, e la risposta all’acceleratore è immediata. L’impostazione da furgone si fa evidente per la posizione del volante meno verticale rispetto a quella di un’auto, e per il baricentro piuttosto alto. La tenuta di strada è ottima, ma rispetto a una SUV di pari dimensioni la guida è meno precisa.

Il prezzo del Volkswagen Multivan 6.1 (e del gemello Caravelle).

La nota dolente del pulmino Volkswagen è il prezzo. Delle varianti per trasporto passeggeri, il Multivan è quello più curato e meglio equipaggiato, dunque è anche quello più costoso: il suo listino prezzi (IVA inclusa) parte da 49.000 euro per la versione TDI da 110 CV e cambio manuale nell’allestimento Space, 60.000 euro in quello Comfortline e 65.990 euro in quello Highline.
Per il Multivan 2.0 TDI 150 CV 4Motion DSG si parte, invece, da 57.829 euro.

Più bassi i prezzi del Volkswagen Caravelle, altrettanto funzionale ma più spartano: si parte da 39.385 euro per la versione 2.0 TDI da 150 CV (unica motorizzazione disponibile) a trazione anteriore con cambio manuale nell’allestimento Trendline, 40.983 euro in quello Comfortline e 45.387 euro in quello Cruise. Volendo c’è anche la versione a trazione integrale 4Motion.

Ricordiamo che la gamma del Volkswagen T6.1 include anche il furgone Transporter e il camper California con prezzi da 69.030 euro, ora affiancato anche al Grand California su base Crafter che, incredibilmente, ha un costo inferiore del fratello minore, a partire da 62.750 euro.