Stabilimenti e mercato pneumatici, le trasformazioni strategiche di Michelin

Michelin ha scelto il suo stabilimento di Cuneo, il più grande dell’Europa occidentale, per la prima edizione dell’International Media Day, in cui ha presentato i cambiamenti nel mercato dei pneumatici e la trasformazione dei suoi stabilimenti.

Secondo la casa francese, infatti, la trasformazione del mercato dei pneumatici si rende necessaria di fronte ai cambiamenti climatici e alle nuove esigenze di clienti e produttori , mentre quella dei propri siti produttivi è dovuta alle nuove sfide umane, tecnologiche e ambientali.

Michelin ha ribadito il suo impegno ambientale di realizzare tutti i suoi pneumatici con il 100% di materiali sostenibili entro il 2050.

Un’evoluzione senza precedenti dei mercati

Negli ultimi anni i mercati automobilistici hanno subito profondi cambiamenti, con veicoli, sempre più pesanti, personalizzati, confortevoli e sicuri, e crescenti vincoli ambientali.

1 – Le dimensioni dei pneumatici sono in aumento, a causa del sempre maggior peso dei veicoli, una tendenza che ha un impatto diretto sul consumo e sulle emissioni di CO2. La risposta di Michelin è la riduzione della resistenza al rotolamento delle sue gomme, che nel 2021 ha prodotto un risparmio di 3,4 miliardi di litri di carburante nel corso della vita dei pneumatici, evitando l’emissione di 8,7 milioni di tonnellate di CO2 rispetto al 2010. Michelin continuerà a lavorare su questo aspetto da qui al 2030, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica del 10% (dati Michelin).

2 – In secondo luogo, negli ultimi anni,  il pneumatico all season ha riscosso un notevole successo commerciale, con vendite triplicate. In questo mercato, il Gruppo francese prevede una crescita di oltre l’11% nei prossimi 5 anni. Questo successo si basa su diversi fattori: i cambiamenti climatici e il verificarsi di episodi nevosi imprevedibili; l’evoluzione delle normative europee; i vantaggi dell’evitare l’acquisto di due set di pneumatici; lo sviluppo di flotte e leasing.

3 – Il boom elettrico ha riportato al centro della scena gli pneumatici. Le prestazioni e le caratteristiche dei veicoli elettrici mettono infatti a dura prova le gomme, che devono avere quattro qualità essenziali: longevità, dovuta all’aumento della coppia durante l’accelerazione e la decelerazione; resistenza al rotolamento, fattore chiave per l’autonomia del veicolo; capacità di carico, per permettere di sostenere il peso delle batterie; riduzione del rumore, in quanto il 70% del livello di rumore generato da un veicolo elettrico proviene dalla guida, non più dal motore. Sono requisiti che Michelin affronterà mettendp a disposizione di costruttori e clienti le sue tecnologie e il suo know-how.

 

La profonda trasformazione delle fabbriche Michelin

Anche gli stabilimenti del produttore transalpino sono in profonda trasformazione sotto tre profili: umano, tecnologico ed ambientale.

  • La “rivoluzione” umana è stata sviluppata attorno al concetto di “responsabilizzazione” del lavoro dei team di produzione. Questa profonda evoluzione contribuisce a migliorare le performance economiche delle fabbriche ma, anche e soprattutto, permette di rispondere alla sfida di rendere attrattive le professioni industriali.
  • Sotto il punto di vista tecnologico la trasformazione passa attraverso la digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale. Negli ultimi 5 anni, i dati sono stati archiviati per il riutilizzo in un ambiente collaborativo. La Fabbrica 4.0, combinando robot con IA, moltiplica la scala della trasformazione, consentendo di anticipare i guasti, aumentare la qualità e la flessibilità della produzione, migliorare le condizioni di lavoro e il livello di qualifica del personale. Infine, queste innovazioni hanno permesso a Michelin di raggiungere quasi 60 milioni di euro di guadagni annui.
  • Infine le fabbriche di Michelin sono ecologiche. La casa francese gestisce più di 85 stabilimenti in tutto il mondo, producendo quasi 200 milioni di pneumatici ogni anno e impiegando quasi 81.000 persone. Ebbene, Michelin ha già dimezzato l’impatto ambientale dei suoi stabilimenti tra il 2005 e il 2019. Ma l’ambizione del Gruppo va ben oltre: raggiungere un livello di emissioni nette pari a zero entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni di CO2 del 50% tra il 2010 e il 2030. Inoltre il Gruppo si è anche impegnato a ridurre il consumo di acqua di oltre il 30% entro il 2030.

Due nuovi pneumatici con alto tasso di materiali sostenibili

Michelin ha presentato poi due pneumatici omologati per l’utilizzo stradale, uno per auto e commerciali e l’altro per autobus, contenenti rispettivamente il 45% e il 58% di materiali sostenibili. Le due coperture prefigurano le tecnologie per i futuri modelli destinati alla produzione di massa entro il 2025. L’integrazione di materiali sostenibili fa parte dell’enorme attenzione all’impatto ambientale di ogni fase del ciclo di vita: progettazione, produzione, trasporto, utilizzo e riciclo.

“Michelin è in continua trasformazione – ha concluso Florent Menegaux, CEO di Michelin – Affronteremo le sfide poste da un mercato dei pneumatici in evoluzione grazie a uno strumento industriale sempre più innovativo, più rispettoso dell’ambiente e dove le persone giocano un ruolo chiave. Siamo fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi strategici: dentro, intorno e oltre il pneumatico”.