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L’iconico Volkswagen Bulli compie 75 anni

Il 2025 è l’anno della celebrazione del 75simo compleanno del Volkswagen Bulli,  il veicolo commerciale con la produzione più lunga in Europa. Il primo Transporter (T1) lasciò infatti la catena di montaggio di Wolfsburg l’8 marzo 1950 e da allora sono usciti più di 12,5 milioni di ‘Bulli’, prodotti ad Hannover fin dal 1956.

Fabbrica di Wolfsburg (1950)

Un commerciale iconico, dunque, anzi il commerciale europeo di maggior successo di tutti i tempi, in tutte le sue forme, dai furgoni ai camper. Vediamo le varie tappe della sua storia.

Volkswagen T1 (1950-1967)

Nel 1950 la musica rock doveva ancora essere inventata, ma la Volkswagen stava già producendo per il quinto anno una nuova auto di successo, il Maggiolino, noto anche come Tipo 1. La casa tedesca avvia allora in quell’anno la produzione in serie di un secondo modello, il Transporter o Tipo 2, un veicolo indirizzato alle aziende della neonata Repubblica Federale Tedesca, in pieno boom economico.  Il nome di questo nuovo van doveva essere “Bulli”, ma la Volkswagen, che già nel 1949 aveva provato a registrarlo all’ufficio brevetti,  non riuscì a usarlo perché già un’altra azienda si era assicurata i diritti di utilizzo per un “gatto delle nevi”. Bulli rimane dunque il nome ufficioso del furgone, mentre ufficialmente resta la denominazione “Transporter”.

Il T1 Sofie (1950)

La prima versione del Transporter T1, lungo 4,10 m, è un furgone senza finestrini nel vano di carico (capace di contenere fino a 4,5 mc). Il parabrezza diviso in due parti gli fa guadagnare il soprannome “Splittie” in Gran Bretagna. Con il motore boxer a quattro cilindri da 18 kW (25 CV) del Maggiolino, il T1 raggiunge una velocità massima di 80 km/h. In seguito la potenza sarebbe aumentata a 32 kW (44 CV), con una velocità massima di 105 km/h. Seguono rapidamente altre varianti di carrozzeria: una versione Kombi con finestrini posteriori già disponibile nell’aprile del 1950, poi un minibus e un cassone ribaltabile. Nel giugno del 1951 debutta il modello speciale più leggendario di tutti i classici Bulli: lo “Small Bus Special Version”, battezzato “Samba bus” dagli appassionati. Ha spazio per nove persone ed è dotato di un massimo di 23 finestrini, verniciatura bicolore ed equipaggiamento lussuoso che include un tetto panoramico pieghevole. Nel 1956 la Volkswagen trasferisce la produzione nel nuovo stabilimento di Hannover, da cui il 2 ottobre 1962 esce  il milionesimo T1. Nel luglio del 1967 il T1 viene sostituito dal T2 dopo oltre 1,8 milioni di unità, restando comunque in produzione in Brasile fino al 1975. La prima generazione è molto popolare tra i collezionisti; a seconda della variante, vengono pagate somme in euro fino a sei cifre.

Il T1 Samba (1951)

Volkswagen T2  (1967-1979)

E’ il tempo dei Beatles e  la seconda generazione del VW Bus – la T2 – fa il suo debutto, nel 1967. Come camper, il T2 diviene un veicolo indistruttibile per i globetrotter, protagonista al festival di Woodstock nel 1969 e simbolo del “flower power” degli hyppies.

Il T2 Minibus (1972)

La caratteristica più distintiva del T2 è la nuova sezione frontale, che sostituisce la modulazione verticale a forma di V tra i fari rotondi con un design a linee orizzontali che enfatizza la larghezza del veicolo. I finestrini laterali sono  visibilmente più grandi e il parabrezza monoblocco è fortemente curvato; inoltre il T2 presenta una porta scorrevole di serie. Gli ingegneri modernizzano poi la tecnologia nell’area del telaio e dei freni. Con un passo invariato di 2,40 m e una larghezza leggermente aumentata, la carrozzeria guadagna 20 cm di lunghezza per una spaziosità ancora maggiore. Un importante restyling segue nel 1972 e consolida il successo mondiale del bestseller. Nel 1978 il 4,5 milionesimo Transporter lascia la linea di montaggio ed un anno dopo la produzione tedesca del T2 viene interrotta dopo aver raggiunto 2,2 milioni di unità. Il T2 continuerà a uscire fino al 1987 nello stabilimento messicano di Puebla con il motore boxer raffreddato ad aria, poi fino al 1996 con i motori a quattro cilindri raffreddati ad acqua. Altri 355.000 pezzi sono costruiti presso la Volkswagen do Brasil fino il 2013, quando le normative non hanno portato all’addio definitivo di questo evergreen. Le ultime 1.200 unità del T2 abbandonano la fabbrica con il nome di “56 Anos Kombi – Last Edition”.

Volkswagen T3 (1979-1992)

Alla fine degli anni ’70 emergono nuove band come Dire Straits e The Alan Parsons Project e il costruttore teutonico sforna, nel 1979, il VW Bus più spigoloso di tutti i tempi: il T3. Ma tecnicamente era il miglior Transporter fino ad allora prodotto e sulla sua base vennero create veicoli di culto, come il primo California e il primo Multivan. Concettualmente, il T3 mostra tecnologie nuove e moderne, specie nell’ambito della sicurezza passiva. La carrozzeria più larga offre più spazio per passeggeri e carichi con aumenti moderati in lunghezza e altezza, anche grazie ai motori piatti standard. Al momento del lancio sul mercato, i motori boxer T3 raffreddati ad aria producono tra 37 kW (50 CV) e 51 kW (70 CV); poi dal 1981, per la prima volta, un motore diesel raffreddato ad acqua viene installato nella parte posteriore del van, con potenza di 37 kW (50 CV). Seguono i motori boxer raffreddati ad acqua sviluppati appositamente per l’autobus, che producevano 44 kW (60 CV) e 57 kW (78 CV). La loro potenza è in seguito aumentata fino a 82 kW (112 CV).

Il T3 Multivan (1992)

Nel 1985, la Volkswagen aggiunge numerose innovazioni. I motori a benzina si dotano di convertitori catalitici e arrivano i primi motori diesel con turbocompressore, mentre i modelli a trazione integrale con giunto viscoso ampliano l’autonomia, ricevendo la designazione aggiuntiva “syncro”. Dal 1988 il California è il primo camper costruito in fabbrica e ha subito successo, con 5.000 unità vendute nei primi dodici mesi. Quando l’ultimo T3 esce dalla catena di montaggio dello stabilimento di Hannover, altre nuove versioni come la Caravelle e la Multivan si erano già affermate da tempo. Nello stesso periodo hanno successo edizioni speciali come la Multivan White Star e la Blue Star. Fino al 1992 sono prodotte nello stabilimento Steyr-Daimler Puch di Graz le versioni syncro del T3 e 2.500 unità della Multivan Limited Last Edition, oggi un classico molto ricercato. In Sudafrica, il T3 viene costruito fino al 2002.

Volkswagen T4 (1990-2003)

Nell’agosto 1990, sull’onda della musica di Phil Collins o Madonna, il costruttore tedesco presenta il rivoluzionario T4. Dopo 40 anni di trazione posteriore e motore montato dietro, i propulsori vengono posizionati nella parte anteriore, azionando non più l’asse posteriore, ma le ruote davanti. Questo a meno che non sia installato  il syncro drive, che nel T4 aziona anche l’asse posteriore. Il passaggio alla trazione anteriore cambia tutto: design, telaio, motori, ma soprattutto lo spazio nella parte posteriore, nel T3 ancora occupato in gran parte dal motore boxer. Parte dello spazio liberato viene riempito però dal nuovo assale posteriore a braccio semi-trascinante e dal sistema di trazione integrale syncro (opzionale), ma il resto crea uno  spazio di carico extra. Il nuovo assetto di guida avvicina ulteriormente il comportamento di marcia a quello di un’autovettura.

Il T4 Multivan All Star (1994)

Nella parte anteriore, il T4 si allunga per fornire spazio sufficiente per i motori a quattro e cinque cilindri in linea montati trasversalmente e per fornire migliore resistenza all’impatto. Al lancio sul mercato, gli acquirenti del T4 possono scegliere tra tre motori a benzina raffreddati ad acqua e due motori diesel (da 49 kW/61 CV a 81 kW/110 CV). Per gli amanti della trazione integrale il T4 syncro è acquistabile dal 1993.

Nel 1996, poi, il furgone viene aggiornato completamente, in specie sotto il cofano. Si introduce un motore a cinque cilindri da 2,5 litri, primo motore turbodiesel a iniezione diretta (TDI) in un VW Transporter. Il frontale  più lungo delle varianti per autovetture consente l’integrazione del motore a benzina VR6, con una capacità di 2,8 litri. Dal 1998 il TDI di fascia alta produce ben 111 kW (151 CV), mentre il sei cilindri sprigiona fino a 150 kW (204 CV).

Volkswagen Veicoli Commerciali annuncia la fine della produzione del T4  – dopo 14 anni e circa due milioni di unità costruite – realizzando un modello speciale esclusivo, il Multivan Last Edition, con un ampio equipaggiamento di serie.

Volkswagen T5 (2003-2015)

A inizio secolo, mentre spopolano Christina Aguilera e Robbie Williams, Volkswagen Veicoli Commerciali propone la quinta generazione del Transporter, il T5, con un nuovo design più spazioso e variabile. Il T5 debutta come Kombi, furgone, cassone ribaltabile, cabina doppia e variante telaio per carrozzerie di terzi. Inoltre, VVC ridefinisce il VW Bus con le innovative edizioni di Caravelle, Multivan e California.

Il T5 Doka a pianale fisso (2007)

Il design del T5 si basa sul DNA e sullo stile del suo predecessore, ma appare ancora più potente e senza tempo. Gli interni sono progettati secondo principi ergonomici, specificamente nella postazione di guida che si distingue, tra l’altro, per l’accessibilità ottimale del joystick del cambio sulla console centrale e per il disegno della cabina di guida in cui tutti gli strumenti, i display e i comandi si trovano su un unico asse visivo. La propulsione è affidata a motori turbodiesel (TDI) a iniezione unitaria e a benzina. I diesel sviluppano tra 63 kW (86 CV) e 128 kW (174 CV), mentre i benzina variano da 85 kW (115 CV) a un propulsore V6 di 173 kW (235 CV).

Le versioni a trazione integrale, grazie a una frizione multidisco di nuova concezione, vengono rinominate da syncro a 4MOTION. Con il lancio del nuovo California, VVC sposta la produzione dell’iconico camper ad Hannover. Gli allestimenti più prestigiosi della gamma di T5 in questo momento includono il California NoLimit, limitato a 222 unità, il lussuoso Multivan Business, con sedili singoli in stile Phaeton, e il Multivan PanAmericana, a trazione integrale con look all-terrain.

Nel 2007 Volkswagen Veicoli ottiene finalmente i diritti sul nome “Bulli”. Due anni dopo, i motori TDI vengono sostituiti da nuovi e più silenziosi common rail a quattro cilindri, con potenza fino a 132 kW (180 CV). Anche i propulsori a benzina sono rimpiazzati da nuovi motori turbocompressi: i quattro cilindri a iniezione diretta (TSI) erogano rispettivamente 110 kW (150 CV) e 150 kW (204 CV). La produzione del T5 continua fino al 2015, cessando dopo 13 anni e circa due milioni di unità.

Volkswagen T6 e T6.1 (2015-2024)

Arriva il tempo di Adele, Ed Sheeran e Taylor Swift e nel 2015 VVC presenta una nuova fase evolutiva del VW Bus, il T6. Nuovi motori, dispositivi di assistenza ancora più completi e sistemi di infotainment più moderni caratterizzano la nuova generazione. Grazie ai numerosi miglioramenti apportati ai dettagli, la sesta versione del Bulli rappresenta anche un passo indipendente nella storia del modello e allo stesso tempo colpisce per qualità e maturità. Le varianti del modello T6 sono divise in veicoli commerciali (furgone, cassone, cabina doppia, Kombi e Caravelle), nonché nel Multivan per famiglie e nel camper California.

Esteriormente, il T6 si identifica soprattutto per la sua sezione anteriore ridisegnata. Il design combina una linea elegante con un aspetto altamente dinamico, mentre la nuova verniciatura bicolore rappresenta un omaggio alle prime generazioni del Bulli. La gamma di motori include quattro nuovi TDI e due nuovi TSI, ciascuno con una capacità di due litri. Rispetto al modello precedente, i nuovi propulsori risparmiano circa un litro di carburante.

Tutti i sistemi di trazione hanno una funzione Start/Stop di serie. La potenza varia da 62 kW (84 CV) a 150 kW (204 CV), con cambio abbinato manuale a cinque o sei marce o DSG a sette rapporti. Inoltre molte varianti possono essere ordinate con trazione integrale 4MOTION. Un punto di forza è il controllo adattivo del telaio DCC (opzionale). Infine il T6 presenta nella gamma molti nuovi sistemi di assistenza e sicurezza.

Il T6.1 (2015)

Nell’autunno del 2019 anche la sesta generazione viene migliorata con l’introduzione del T6.1. Il modello entra nell’era dell’informatica con il cruscotto completamente ridisegnato e la strumentazione interamente digitalizzata. I sistemi di infotainment presentano connettività interattiva tramite e-SIM e offrono funzioni e servizi su base online. Allo stesso tempo viene installato anche il controllo vocale naturale che apre ad un funzionamento più intuitivo. Anche la 6.1, prodotta fino al 2024, è stata poi aggiornata nei livelli di allestimento e del design.

La gamma attuale (2025)

Il Multivan, il Transporter e  l’ID. Buzz  (2021-oggi)

Fino al T6.1, una piattaforma unica ha sempre costituito la base per tutti i modelli, dal Transporter ai camper. Ma l’arrivo della mobilità elettrica ha reso necessario un cambio di paradigma. L’attuale Multivan, realizzato nel 2021,  è un furgone progettato per il tempo libero e il lavoro, disponibile per la prima volta con una trazione ibrida plug-in opzionale. Nel 2022 è stato seguito dall’ID. Buzz, il primo furgone completamente elettrico in produzione su larga scala. L’attuale programma Bulli si compone quindi di tre pilastri con sei modelli base: il Multivan e l’identico California, l’ID. Buzz e l’ID. Buzz Cargo, il Transporter e la versione navetta Caravelle, tecnicamente identica. Tutti veicoli che portano con sé il DNA del T1 multifunzionale.

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