Il Ducato è, ormai, un veicolo commerciale storico, un’icona nella storia del trasporto italiano e non solo. Il furgone Fiat Professional, infatti, ha appena compiuto 40 anni, fu lanciato, per la precisione, il 23 ottobre 1981.
Nel panorama dei van di tutto il mondo, non sono molti i mezzi commerciali così longevi. La domanda sorge spontanea: il successo senza tempo del Fiat Ducato da cosa è stato determinato?
UN SUCCESSO MONDIALE
A rendere il Ducato il bestseller che è, a cavallo di due secoli e attraverso 4 decenni, è stato sicuramente il progetto iniziale, all’epoca pionieristico. Fu montato un telaio a scocca portante modulare, raggruppando in un unico modulo il motore anteriore trasversale, la trazione, il serbatoio e la cabina.
Questa configurazione risultò così versatile che permetteva (e permette ancora) di realizzare migliaia di allestimenti e varianti, oggi sono oltre 10mila. Tra i più diffusi: mezzi speciali di polizia o vigili del fuoco, blindati e ambulanze, con batterie maggiorate, sospensioni rinforzate o allestimenti interni completamente rivisti.
Aggiungiamo potenza dei motori, ridotti costi d’esercizio e capacità di innovarsi sempre, e avremo la ricetta di un bestseller venduto in più di 80 Paesi. Nel corso degli anni, infatti, Ducato ha superato le frontiere europee per raggiungere Russia, America Latina, Medio Oriente e Australia. In Nord America, è commercializzato dal 2013 come “Promaster”, sotto il marchio RAM.
FIAT DUCATO, SEMPRE AVANTI
Mantenendo ferme le caratteristiche originarie, infatti, il Fiat Ducato è sempre stato un innovatore, in grado di accogliere in anticipo le soluzioni più all’avanguardia.
È stato, per esempio, uno dei primi furgoni a portare l’ergonomia in cabina. Fra i primi a credere nella tecnologia turbodiesel a iniezione diretta, nel common-rail e nei carburanti alternativi come il metano. (Persino nell’elettrico, in tempi non sospetti.) Fra i primi trazione anteriore a raggiungere i 17 m3 di volume, mantenendo il miglior rapporto fra la lunghezza esterna e quella del vano di carico.
Ma non finisce qui, vediamo più nel dettaglio tutte le innovazioni del Ducato, generazione dopo generazione: siamo arrivati all’ottava.
COME NASCE UN’ICONA, FIAT DUCATO PRIMA SERIE “MARK I”
Dopo una decina d’anni di progettazione, nel 1981, il primo Ducato della storia uscì dalla linea di produzione dello stabilimento Sevel di Atessa e qui, ancora oggi, viene prodotto.
La Sevel (Società Europea Veicoli Leggeri) era, ed è, una joint venture tra Fiat e PSA Peugeot Citroën. Per questo dalla stessa linea di produzione, anche adesso, escono i tre furgoni dello stesso segmento, venduti dai tre Marchi. All’epoca, i “fratelli” del Ducato si chiamavano quindi Citroën C25 e Peugeot J5.
Nel frattempo, non a caso, per quanto riguarda i furgoni medi e pesanti, la Sevel è diventata la più grande fabbrica europea, l’unica a produrre i componenti che poi vengono solo assemblati negli altri mercati.
Prima generazione, Fiat Ducato 280 (1981-1990)
Il primo modello fu il Fiat Ducato 280, prodotto dal 1981 al 1990, subito disponibile in due altezze di tetto e nelle varianti Furgonato, Combi, Bus e Autocarro. I due passi (2.923 e 3.653 millimetri) permettevano al furgone di raggiungere una volumetria di 9,8 m3 e un PTT fino a 28 quintali.
Nel 1983 il primo restyling estetico, con il logo delle 5 barre cromate e la nuova mascherina frontale della Fiat Ritmo. Nel 1984 l’utilizzo di ammortizzatori inclinati rese il vano di carico perfettamente piano. Nel 1985 la versione Maxi portò il carico massimo a 3,5 tonnellate. Infine, nel 1989, oltre a un restyling, fece la sua comparsa il Fiat Ducato trazione integrale della Steyr-Puch.
Seconda generazione, Fiat Ducato 290 (1990-1993)
Tra il 1990 e il 1993 venne prodotto il Fiat Ducato 290. Questa seconda generazione portò la trazione integrale e la potenza del turbodiesel da 2,5 litri fu portata a 70 kW (95 CV).
Inoltre, per la prima volta fu impiegata una tecnologia innovativa: il Fiat Ducato Elettra alimentato esclusivamente a energia elettrica. All’offerta si aggiunse anche un terzo passo (3.200 millimetri).
FIAT DUCATO SECONDA SERIE “MARK II”
Nel 1993, al Salone dell’automobile di Ginevra (insieme con i due “fratelli” Citroën Jumper e Peugeot Boxer), venne presentata la seconda serie di Ducato che sarebbe stata prodotta fino al 2002 come Fiat Ducato x230 e fino al 2006 come Fiat Ducato x244.
Terza generazione, International Van of the year 1994 (1993-2002)
Sulla terza generazione, Fiat Ducato x230 (1993-2002), oltre al nuovo design, più elegante, studiato da Italdesign Giugiaro, e a un miglioramento aerodinamico (CX 0,35), Fiat decise di introdurre un nuovo modo di concepire la cabina, più a misura di autista.
Per la prima volta nel settore la leva del cambio fu integrata nella consolle, liberando così la parte centrale del pavimento e facilitando l’accesso da entrambe le porte e dalla cabina al vano di carico. La stampa specializzata riconobbe l’innovazione assegnando al furgone Fiat il titolo di “International Van of the year 1994”.
Le versioni della serie erano: Ducato 10 (1 tonnellata), Ducato 14 (1,4 tonnellate) e Ducato Maxi 18 (1,8 tonnellate). A Ginevra fu presentato anche il Fiat Ducato blindato, per il trasporto di valori.
Quarta generazione, arriva il metano (2002-2006)
Con il Fiat Ducato x244, quarta generazione (2002-2006), si proseguì verso l’ergonomia: introdotta la regolazione dell’altezza del sedile e del volante a tre razze. Ci fu, però, anche uno sviluppo dal punto di vista del motore e delle motorizzazioni. Il primo Common Rail a iniezione diretta fu un importante passo avanti in termini di prestazioni, silenziosità ed efficienza.
I primi motori a benzina/metano posero le basi per l’affermazione della Casa di Torino come leader del mercato europeo nel settore dei veicoli commerciali alimentati a gas.
Le denominazioni delle versioni cambiarono in: Ducato 29 (2,9 tonnellate), Ducato 30 (3,0 tonnellate), Ducato 33 (3,3 tonnellate) e Ducato Maxi 35 (3,5 tonnellate). Oltre alla classica furgonatura, si diffusero anche le versioni trasporto passeggeri (fino a 9 posti), le versioni combi e le versioni attrezzate ad usi specifici come le ambulanze.
Perchè il Ducato è la base camper più richiesta?
Anche tutte le versioni della quarta generazione del Ducato avevano, comunque, un peso totale a terra omologato (PTT) inferiore ai 3.500 kg, questo per consentire la guida con la semplice patente B.
Ecco un’altra delle caratteristiche determinanti che hanno reso il telaio di questo mezzo commerciale uno dei preferiti dagli allestitori dei veicoli per il tempo libero. A confermarlo è il titolo di “Migliore base camper“, detenuto ormai da 14 anni di fila.
FIAT DUCATO TERZA SERIE “MARK III”
La terza serie di Fiat Ducato, “Mark III”, entrò in scena nel 2006, declinandosi in due generazioni: Fiat Ducato x250 (dal 2006 al 2014) e Fiat Ducato x290 (dal 2014 al 2018). A questa famiglia appartiene anche il Ram Promaster (dal 2013).
Molte le innovazioni tecnologiche integrate, come ESP (controllo elettronico della stabilità), EBD (ripartitore di frenata) e ASR (controllo della trazione): non si trattava più di un furgone anni Ottanta, ma di un veicolo commerciale lanciato nell’era dell’elettronica e del digitale.
Quinta generazione, 17 metri cubi di carico (2006-2014)
La quinta generazione, Fiat Ducato x250 (dal 2006 al 2014), fu il primo modello di furgone a trazione anteriore in grado di offrire un volume di carico di 17 metri cubi. L’ampia gamma di motori Diesel basati sulla tecnologia MultiJet di seconda generazione (motorizzazione base: 2.2 Multijet 105 CV di derivazione Ford) valse il primato in termini di costi di gestione e manutenzione, oltre che per consumi ed emissioni.
Oltre alle caratteristiche tecniche, novità anche sull’estetica: gruppi ottici anteriori rivolti verso l’alto (ispirati ai treni ad alta velocità), sul frontale mascherina molto grande (particolare che lo distingueva dai suoi “fratelli”). Riguardo alle versioni, fu introdotto il nuovo Ducato Maxi 40 (alias Ducato x251) che, con PTT di 4.000 kg, portata utile di carico di 2.000 kg e volume di carico da 8 a 17 metri cubi, non era più guidabile con la sola patente B.
RAM ProMaster (2013)
Il Ducato viene venduto anche nel mercato nordamericano dal 2013, con il marchio Ram e con il nome ProMaster. Il Ram ProMaster si basa interamente sul progetto del Fiat Ducato x250. Le differenze sostanziali riguardano la motorizzazione e le modifiche per rispondere alle normative del mercato USA.
In alternativa al motore Diesel di Fiat, è disponibile un motore a benzina Pentastar V6 da 3,6 litri e 290 CV abbinato a un cambio automatico a 6 rapporti. Questo Ducato americano viene assemblato nello stabilimento di Saltillo, in Messico, ma i componenti vengono prodotti nello stabilimento italiano Sevel di Atessa.
Sesta generazione (2014-2018)
Tra il 2014 e il 2018 è stato commercializzato il modello “Mark III Restyling”, la sesta generazione, noto anche come “Facelift” e chiamato tecnicamente “furgone Fiat Ducato x290”. La versione heavy duty è stata denominata invece Ducato x295. Nell’autunno 2016 sono arrivati i motori Euro 6.
Settima generazione, arriva il Ducato elettrico (2018-2021)
Nel 2018, il Fiat Ducato x290 e x295 Maxi, hanno subito un restyling estetico. Nel 2019, invece, il model year Ducato My 2020 ha portato i motori Euro6-d (tutti Multijet da 2,3 litri) disponibili in varie alimentazioni (compreso il gas naturale, NP) e una versione completamente elettrica. L’e-Ducato è stato, così, il primo modello di furgone 100% elettrico di Fiat Professional, progettato e sviluppato dal Gruppo FCA. Attualmente è anche Sustainable Truck of the Year 2022.
Inoltre, tra le altre innovazioni: cambio automatico 9Speed e nuovi sistemi di sicurezza e assistenza alla guida, infotainment, Radio DAB. Nel 2020 il best seller Fiat è risultato il veicolo commerciale più venduto in Europa, con 150.000 unità.
Ottava generazione (2021)
Ed eccoci arrivati ai giorni nostri con l’ultima generazione in commercio, un nuovo restyling Ducato My 2021 che ha portato una serie di importanti upgrade tecnologici. Dal design alla connettività, dalla guida autonoma di livello 2 alle numerose soluzioni legate al comfort di guida e di gestione.
Novità anche sulla meccanica e sul telaio: sospensioni pneumatiche e autolivellanti, con funzione di regolazione dell’altezza per abbassare la soglia di carico e facilitare le operazioni, nuovo servosterzo elettrico. Aggiornamento completo per quanto riguarda la gamma Euro 6D-Final e l’omologazione Heavy Duty con i motori Diesel Multijet 3 (120, 140, 160, e 180 CV). Nuovo cambio manuale a 6 marce di serie e, a richiesta, automatico “9Speed” a 9 rapporti.