La sostituzione modulare della batteria (battery swap) è l’ultima idea che Iveco ha lanciato con il suo recente eDaily. La tecnologia di battery swap può infatti costituire un’alternativa più veloce alla ricarica tradizionale, soluzione simile – ma non identica – a quella sperimentata dal produttore cinese di auto elettriche Nio nel suo Paese.
Tre pacchi batteria intercambiabili
Il nuovo furgone elettrico della casa torinese mostra però un sistema di sostituzione della batteria a cassetta differente, offrendo la possibilità di scegliere tra tre dimensioni di batteria: 37, 74 e 111 kWh, per un’autonomia WLTP compresa tra 120 e 350 km. Si tratta di un sistema innovativo. perché consente agli utenti di rimuovere o aggiungere a posteriori elementi al pacco batterie modulare.
Questa possibilità può essere estremamente utile in ambito commerciale. Se un furgone viene utilizzato come veicolo per le consegne dell’ultimo miglio e non ha bisogno di una lunga autonomia, la batteria più piccola è sufficiente. Così si mantengono bassi i costi e l’impatto ambientale, oltre ad aumentare il carico utile massimo eliminando il peso della batteria (nel caso dell’Iveco) di 270 kg per un pacco agli ioni di litio da 37 kWh.
Ma se l’utilizzo del veicolo cambia e si rende necessaria un’autonomia maggiore, il mezzopuò essere portato in una delle stazioni di assistenza Iveco, dove si può aumentare il numero di celle a 74 o 110 kWh. Allo stesso modo, i pacchi di celle possono essere rimossi, se necessario, e scambiati tra i veicoli della flotta.
L’operazione di sostituzione di un pacco batteria dovrebbe durare circa due ore e dovrà essere effettuata presso un centro di assistenza. Non si tratta dunque di una rapida sostituzione su strada, come in Cina, ma di un sistema che consente la flessibilità dell’autonomia e delle risorse di una flotta.
Garanzia di 250.000 km e otto anni
Un nuovo pacco batteria in Europa viene circa 30.000 euro, più i costi di manodopera. Iveco offrirebbe uno sconto in cambio del vecchio pacco, anche se il compenso effettivo dipenderebbe dall’età e dallo stato della batteria.
La tecnologia del pacco batterie è fornita dal produttore cinese Microvast. Si utilizza una chimica delle celle agli ioni di litio al nichel-manganese-cobalto simile a quella già in uso in molti veicoli elettrici moderni, ma integrata nei pacchi modulari che possono essere inseriti e rimossi dal telaio Iveco. La fiducia nelle prestazioni a lungo termine delle celle è evidente dalla garanzia di 250.000 km e otto anni (160.000 km per i veicoli a batteria singola), con una garanzia di prestazioni dell’80%, indipendentemente dalla frequenza di utilizzo della ricarica rapida da 80 kW DC.
Iveco sarà anche la prima azienda a portare questo tipo di tecnologia di sostituzione delle batterie alla produzione di massa in Europa, ma altri hanno già da tempo messo gli occhi sulle batterie modulari. Oltre a Nio, con il suo sistema di scambio su strada, il gigante della produzione di batterie CATL ha annunciato di recente un sistema “module-to-bracket” destinato agli autocarri e alle macchine edili.
I vantaggi della sostituzione delle batterie
L’uso ampliato delle batterie a cassetta potrebbe avere una serie di vantaggi, come il corretto dimensionamento della batteria e l’utilizzo di materiali appropriati. “Se infatti una batteria può essere sostituita – ha spiegato Gavin Harper, ricercatore presso l’Università di Birmingham – si apre la possibilità di utilizzare materiali critici meno densi di energia per alcune applicazioni a bassa intensità di lavoro e materiali più critici quando sono richieste le massime prestazioni”.
Un altro vantaggio fondamentale è la facilità di rimozione delle batterie per il riciclaggio o il riutilizzo. In questo senso Iveco offrirà ai clienti batterie di seconda mano come opzione più conveniente, facendo risparmiare i clienti e massimizzando la vita delle batterie prima che vengano riutilizzate per l’accumulo di energia stazionaria o riciclate.
Una tecnologia esclusiva
“Il sistema è unico per noi – ha sottolineato Mike Cutts, direttore della linea aziendale di Iveco – L’abbiamo sviluppato internamente. Il nostro telaio a longheroni è perfettamente progettato per la modularità, non solo per l’elettrico a batteria, ma anche per l’adattamento all’idrogeno in futuro. Non è prevista almeno per il momento la possibilità di concedere in licenza questa tecnologia. È una caratteristica unica per noi, quindi probabilmente vorremmo mantenerla all’interno dell’azienda”.