Oltre agli incentivi sulle auto a basso impatto ambientale, arriva l’ecobonus 2022 dedicato di veicoli commerciali di categoria N1 e N2.
Per poter godere del contributo statale occorre rottamare un furgone euro 4 o precedente e acquistarne uno nuovo di fabbrica ad alimentazione elettrica. Gli incentivi, dunque, sono stati stanziati esclusivamente per l’acquisto di furgoni elettrici fino a 12 t.
Incentivi 2022: 50 milioni in tre anni
Federauto aveva richiesto una somma di circa 200 milioni di euro per il rinnovamento di un parco circolante vecchio e inquinante, ma alla fine ne sono arrivati 50, di cui 10 per il 2022, 15 per il 2023, e 20 per il 2024.
L’ecobonus, dedicato alle piccole e medie imprese e alle persone giuridiche che utilizzano veicoli commerciali o camion per il trasporto di cose in conto proprio, varia in base alla massa totale dei veicolo.
Ecobonus furgoni elettrici: tutto di pende da ppt
Come anticipato, l’incentivo viene erogato esclusivamente in caso di acquisto di un furgone elettrico con rottamazione di un furgone Euro 4 o precedente.
Ecco l’ammontare del bonus:
- Veicoli commerciali elettrici N1 fino a 1,5 t: 4.000 euro
- Veicoli commerciali elettrici N1 da 1,5 a 3,49 tonnellate: 6.000 euro
- Veicoli commerciali elettrici N2 da 3,5 a 7 tonnellate: 12.000 euro
- Veicoli commerciali elettrici N2 da 7 a 12 tonnellate: 14.000 euro
Furgoni elettrici: l’ideale per le consegne urbane
I veicoli commerciali N1 o N2 elettrici non possono rispondere a tutte le esigenze. Chi percorre molti chilometri, specie in autostrada, non può che affidarsi a un veicolo con motore diesel. Ma per i brevi tragitti urbani, come ad esempio le consegne nei centri storici, un furgone elettrico può essere la soluzione giusta.
Il prezzo dei veicoli elettrici è senza dubbio superiore a quello di un veicolo termico, ma con gli incentivi dedicati l’acquisto si fa più interessante. Tra i vantaggi dei veicoli commerciali elettrici ci sono l’impatto ambientale nulli nel luogo di utilizzo (che in genere è quello più popolato nonché il più inquinato), i costi di manutenzione ridotti, e i costi di percorrenza inferiori (ma dipendono molto dal prezzo della corrente da cui ci si rifornisce).