Furgone elettrico Arrival

Arrival, prove generali di produzione in serie

Mentre continua a cercare fonti di finanziamento, la startup britannica Arrival ha reso noto che la sua “microfabbrica” ha prodotto il suo primo furgone elettrico. Il progetto di sviluppo prevede l’apertura di altri micro siti produttivi negli Stati Uniti, ma i fondi non bastano e la concorrenza non si ferma.

FURGONE ARRIVAL: PROVE DI PRODUZIONE IN SERIE

Un furgone elettrico bianco e nero che esce da un tunnel luminoso con luce a led. Questa la prima immagine del primo veicolo commerciale elettrico a batterie prodotto dalla microfabbrica Arval del Sud dell’Inghilterra. Si tratta delle prove generali per avviare la produzione in serie.

Secondo la startup il furgone full electric è stato prodotto utilizzando “tecnologie interne, inclusi materiali compositi, robot mobili autonomi, componenti interni e procedure definite dal software”.

Le microfabbriche automatizzate funzionano

La notizia vuole dimostrare che l’innovativo concetto di microfabbrica come struttura altamente automatizzata e snella in cui Arrival prevede di costruire i suoi veicoli, può funzionare.

“Questa è la prima volta che un veicolo viene costruito nella nostra microfabbrica, utilizzando un nuovo metodo che non è basato sulla catena di montaggio tradizionale“, ha spiegato infatti Denis Sverdlov, fondatore e CEO di Arrival.

“Anche se non abbiamo ancora raggiunto la produzione in serie, siamo concentrati su come realizzarla. Continueremo a produrre veicoli nella nostra microfabbrica per avviare la produzione su larga scala”.

Obiettivi di sviluppo: il mercato nordamericano

L’annuncio arriva proprio mentre la società è in trattative per raccogliere i fondi necessari a mettere in moto la linea per costruire e vendere i suoi veicoli elettrici negli Stati Uniti.

Arrival, infatti, sta per aprire diverse microfabbriche anche negli USA. Secondo Bloomberg ci sarebbe una necessità di natura fiscale, cioè ottemperare i crediti d’imposta sui veicoli elettrici che richiedono la produzione di veicoli in Nord America. Per fare questo, comunque, servono molti più finanziamenti: l’investimento necessario per un impianto è di circa 100 milioni di dollari.

Alti e bassi di una startup nel settore mobilità elettrica

Le casse di Arrival, però, in questo momento non sono così floride. La startup è stata fondata nel 2015 ed è diventata una società quotata in borsa nel marzo 2021. Tra i suoi progetti, sta sviluppando con UPS furgoni elettrici per le consegne, auto da corsa e minibus per Uber. Ha anche il sostegno di Hyundai e Kia.

Nel terzo trimestre di quest’anno, però, una battuta d’arresto pesante ha impedito il previsto avvio della produzione in serie, interruzioni della catena di approvvigionamento e “l’inferno della produzione” tra i motivi dichiarati da Sverdlov a Reuters.

Il mercato è già saturo?

La stretta di cassa ha costretto Arrival a riorganizzare l’azienda, riducendo la forza lavoro e posticipando l’investimento sul suo progetto di autobus elettrico.

Nel frattempo, però, l’industria automobilistica tradizionale, anche negli USA, ha recuperato terreno, con veicoli commerciali elettrici prodotti a marchio General Motors e Ford. E i concorrenti come Rivian, che è sostenuta da Amazon, non rimangono certo con le mani in mano.