Da una parte la crescita esponenziale del trasporto merci causata dal successo delle piattaforme di vendita online, dall’altra i centri urbani che pongono sempre più restrizioni all’accesso. E’ il quadro che ha spinto le case produttrici di veicoli commerciali a creare van inediti più adeguati a queste situazioni e alle nuove esigenze di autisti, operatori professionali e commercianti.
Renault ha così progettato il van 100% elettrico Estafette Concept, la visione della Casa della Losanga per i futuri furgoni a batteria. In mostra allo IAA di Hannover, il nuovo commerciale è stato sviluppato da Flexis, azienda fondata, oltre che dalla casa francese, dal Gruppo Volvo e da CMA CGM Group. L’obiettivo è rispondere alle sfide della transizione energetica e della logistica dell’ultimo miglio, garantendo al contempo la sicurezza degli addetti alle consegne e del carico e il risparmio di tempo.
Eredità insieme a innovazione
Estafette Concept è il lontano erede della mitica furgonetta Renault nata nel 1959, che ricorda ad esempio nella forma dei fari rotondi. L’antenata aveva inaugurato per tutti i modelli della casa francese un’architettura completamente spostata all’anteriore – motore e trasmissione – in modo da liberare volume di carico, mentre la nuova Estafette 4.0 introduce la piattaforma elettrica FlexEVan ugualmente compressa. Entrambi i veicoli sono spaziosi all’interno e compatti all’esterno e in grado di trasportare carichi generosi, pur essendo facili da parcheggiare. Ambedue sono dotati di due porte scorrevoli pratiche e sicure. Infine, tutti e due sono stati progettati per e con gli operatori professionali.
Nelle intenzioni di Renault tra due anni Estafette Concept diventerà un veicolo di serie.
Un design morbido
Il disegno esterno dell’Estafette Concept è perlopiù liscio e senza spigoli, con un aspetto complessivo che suggerisce morbidezza e precisione tecnologica. Le forme sono fluide e lineari, tranne per la cresta che sottolinea la fascia della calandra anteriore. Vistoso e colorato il tetto Giallo Tropicale sulla cabina Grigio Elio. La carrozzeria bitono ha anche il vantaggio di attenuare la percezione dell’insolita altezza del veicolo.
Forte identità di marca
Nella parte anteriore, sotto il parabrezza, fuoriesce la fascia della calandra scolpita che dichiara senza mezzi termini l’identità di marca del veicolo. Il logo retroilluminato “Nouvel’R” di Renault è chiaramente ripreso alle estremità della fascia nella nuova firma luminosa a LED composta da grandi frammenti verticali del logo stesso.
Nella parte inferiore del frontale si trovano due grandi fari rotondi con trattamento 3D per esaltare l’effetto tecno; sono collegati da una fascia nera che incorpora una telecamera e reca il monogramma Renault. Quest’ultimo si trova anche nella parte inferiore del sottoscocca.
Il trittico vetrato del parabrezza
L’imponente parabrezza si estende sulle fiancate con generosi finestrini, costituendo un trittico vetrato ed offrendo una visibilità panoramica al conducente. Dall’esterno, la discrezione dei montanti contribuisce a creare un effetto “visiera” molto tecnologico, che evidenzia i vantaggi del veicolo in termini di sicurezza.
Un furgone “verticale”
Lungo 4,87 m e largo 1,92 m, l’Estafette Concept vanta un’impronta al suolo simile a quella del Kangoo L2 (4,91 x 1,86 m). Proprio come quest’ultimo, è in grado di parcheggiare in uno spazio tradizionale (meno di 5 m), dando prova di maggiore agilità con il suo diametro di sterzata tra marciapiedi simile a quello della Clio (un po’ più di 10 m).
La differenza la dà l’altezza notevolmente superiore (2,59 m contro 1,85 m) che gli conferisce una silhouette molto verticale. La verticalità è studiata per offrire all’autista la possibilità di stare in piedi all’interno del veicolo per muoversi comodamente e con fluidità tra abitacolo e vano di carico.
Aperture facilitate
Basta un gesto per aprire le porte laterali scorrevoli a scomparsa. Non è necessario imprimere alla porta un ampio movimento avanti e indietro come si fa sulle furgonette classiche. Il che significa sostanziale risparmio di tempo e minor affaticamento del polso garantito per l’autista a fine giornata, dopo decine di interventi.
Al posteriore, il pannello di chiusura si alza arrotolandosi su se stesso, rivelando l’intera altezza del furgone. A differenza del classico portellone posteriore e delle porte a battente, non ha bisogno di spazio per aprirsi. È così possibile posizionare il furgone in retromarcia direttamente contro la banchina per facilitare il caricamento delle merci nell’apposita area. All’apertura del pannello esce automaticamente un’ampia pedana, progettata esclusivamente per le operazioni di carico, il cui volume totale è simile a quello di Trafic L1H2 (7,1 mc). Le merci possono essere scaricate in totale sicurezza, esclusivamente dalla porta scorrevole laterale sul lato marciapiedi.
Abitacolo super-ergonomico
Interamente in tinta giallo acido, l’abitacolo comprende un unico sedile destinato al conducente. Lo strapuntino a scomparsa presente sulla destra è previsto solo per i corsi di formazione. Appoggiato su una pedana, il sedile dell’autista offre una posizione di guida comoda e sicura. Al conducente basta farlo ruotare a destra per ritrovarsi in posizione eretta, in modo naturale e senza sforzi per il busto e le gambe. Il guidatore può stare tranquillamente in piedi, se è alto fino a 1,90 m. Nella pedana sono incorporati 7 cassetti portaoggetti: 3 sul lato sinistro e 4 sul lato destro.
Plancia tecnologica e modulabile
Strutturata in due parti, la plancia del nuovo concept francese è molto tecnologica e priva di visiera nell’area del volante, con un display da 7’’ per il cruscotto e un grande schermo da 12’’ spostato sulla destra, ma rivolto verso il conducente. Alla sua base, ma anche al centro del volante e sulla sinistra, una serie di widget fungono da shortcut per accedere direttamente alle funzioni desiderate. Dotato di tecnologia open, il sistema multimediale può ospitare vari software sviluppati specificatamente per i settori di attività dei potenziali utenti del veicolo. Alle estremità della plancia, due display verticali da 10” mostrano la vista posteriore acquisita dalle telecamere esterne.
Sulla destra si nota il solido design cilindrico della plancia, in contrapposizione con la finezza tecnologica dei display sulla sinistra. Le scanalature, che si trovano sia sul cilindro che sotto la plancia, consentono di fissare diversi moduli portaoggetti mobili, chiusi o aperti. Un secondo cilindro dello stesso calibro funge da vano portaoggetti sopra il parabrezza, al posto del vano sottotetto.
Le grandi superfici piane sono animate da un motivo a quadretti 3D, così come gli sfondi del display.
Area di carico, funzionale e sicura
Sul posteriore del veicolo, l’area di carico è separata dall’abitacolo da una porta scorrevole che si chiude automaticamente non appena l’addetto alle consegne lascia il veicolo o torna nell’abitacolo, cosicché il carico resti sempre al sicuro. Quattro ripiani basculanti consentono di sistemare le merci in modo razionale e ordinato.
Durante il giro di consegne, il conducente non dovrà in nessun caso aprire il pannello posteriore o uscire sul lato della strada. Ciò garantisce la sicurezza dell’addetto, ma anche quella del carico trasportato che non risulta mai accessibile né visibile dall’esterno.
L’architettura elettronica “smart” SDV
L’Estafette Concept è il primo veicolo del Gruppo Renault a poter contare su un’architettura elettronica SDV (Software Defined Vehicle), connessa al 100%, che apre la strada ai commerciali elettrici di nuova generazione. Sviluppata da Ampere, lo specialista del Gruppo Renault per i veicoli elettrici intelligenti, l’architettura SDV, direttamente connessa al cloud, consente di collegare i clienti a nuovi servizi, aggiornare il veicolo per tutto il suo ciclo di vita ed imparare dalle abitudini degli utenti, contribuendo al tempo stesso a ridurre il TCO di circa il 30%.
Tecnologia modulare, intelligente e scalabile
La tecnologia SDV permette di aumentare la capacità di personalizzazione e di dotare il veicolo di un’alimentazione elettrica ad alte prestazioni che apre la strada a molti allestimenti essenziali, come la refrigerazione e l’installazione di un’illuminazione specifica, per esempio, nell’area di lavoro. Non è più necessario abbondare con i fusibili: un pannello con tre prese elettriche ad alta intensità è sufficiente come interfaccia per collegare e rendere sicuri i nuovi accessori dell’allestimento. Inoltre la modularità del software del veicolo commerciale SDV gli consente di adattarsi a tutte le infrastrutture di gestione già utilizzate dalle flotte. In funzione poi delle specificità dell’allestimento, il display del cruscotto potrà visualizzare, in modo completamente integrato, informazioni specifiche, come la temperatura interna del furgone refrigerato.
La tecnologia SDV permette anche di rendere intelligenti i veicoli, nel senso che vengono dotati di centraline ad alte prestazioni e di nuovi terminali connessi che forniranno un massiccio input di dati ad alta velocità. Il veicolo SDV potrà pure scaricare importanti aggiornamenti e migliorare ed integrare nuovi contenuti nel suo ciclo di vita.