Basato sulla serie W 638, il Vito 108 E di Mercedes-Benz è stato prodotto 25 anni fa per consentire una guida a emissioni zero.
A luglio del 1996, pochi mesi dopo l’anteprima mondiale della serie con motore a combustione, è uscita anche la variante elettrica di Vito.
Il KEM di Mannheim
Prodotto nel Centro di competenza per la mobilità ad emissioni zero, il KEM a Mannheim, il Vito 108 E veniva così presentato:
“Come risultato della produzione di serie su piccola scala per l’elettrificazione dei veicoli e della produzione della nuova batteria ZEBRA, attualmente si stima che il prezzo totale sia tre volte superiore rispetto a quello del Vito tradizionale con motore a combustione”.
Il KEM installa sistemi di guida alternativi in truck e van. Per quanto riguarda i veicoli elettrici, la maggior parte delle richieste proviene da aziende che si affidano alla mobilità ad emissioni zero per motivi commerciali. Ad esempio, Deutsche Post AG, uno dei servizi postali della Germania, utilizzava Vito 108 E per le attività quotidiane. Dal 1999, l’azienda ha impiegato cinque van a Brema ed all’Expo 2000 per la consegna della posta. La serie successiva di Vito (W 639) era disponibile anche con sistema di trazione elettrico a batteria.
Gli sviluppi recenti
Mercedes-Benz Vans oggi offre quattro potenti veicoli elettrici a batteria prodotti in serie:
- EQV (EQV 300: consumo elettrico in kWh/100 km (ciclo combinato): 26,4-26,3; emissioni di CO2 in g/km (ciclo combinato)
- eVito Tourer (consumo elettrico in kWh/100 km (ciclo combinato): 26,2; emissioni di CO2 in g/km (ciclo combinato)
- eVito Panel Van (consumo elettrico in kWh/100 km (ciclo combinato): 24,9-20,5; emissioni di CO2 in g/km (ciclo combinato)
- eSprinter (consumo elettrico in kWh/100 km (ciclo combinato): 37,1; emissioni di CO2 in g/km (ciclo combinato)
Il riscontro
La comoda spaziosità e l’idea di mobilità elettrica hanno spinto i lettori della rivista specializzata Motor Klassik hanno eletto il Mercedes-Benz EQV come il Motor Klassik Award nella categoria Future Classics.
