“In base ai risultati di una ricerca di mercato di TMR (Transparency Market Research), il mercato dei banchi frigoriferi raddoppierà entro il 2018 con un tasso di crescita del 12% passando da circa 8,5 a 17 miliardi di dollari di valore complessivo”, afferma Antonello Serafini direttore commerciale di Lamberet S.p.A.
Per soddisfare l’esigenza del mercato, Peugeot ha scelto Lamberet come partner per allestire i suoi veicoli commerciali con banco frigorifero. Lamberet, infatti, è il carrozziere europeo leader in questo settore che opera dal 1935 (per rendere l’idea vende 4.800 veicoli all’anno), e con Peugeot ha realizzato una gamma di veicoli commerciali per il trasporto alimentare già presente nel listino.
I modelli Peugeot dedicati al trasporto refrigerato sono il Partner Pianale Cabinato con Cella Isotermica BlueHDi 100, il Boxer Telaio Cabinato con Cella Isotermica 335 L1 BlueHDi 160, il Boxer Telaio Cabinato con Cella Isotermica 435 L2 BlueHDi 160, il Boxer Pianale Cabinato con Cella Isotermica 435 L2 BlueHDi 160, e il Boxer Furgone Coibentato 335 L2H2 BlueHDi 160.
I veicoli hanno allestimenti predefiniti, ovvero standard/pescheria, trasporto carne, e distribuzione. Tutti i modelli della gamma sono classificati nella categoria Frigorifero Rinforzato Classe C, che poi è quella più severa della regolamentazione ATP, hanno la siglata FRCX e sono personalizzabili in base alle esigenze del cliente con una ricca gamma di optional.
L’inserimento di questi veicoli allestiti nel listino ufficiale Peugeot offre diversi vantaggi: tra questi la facilità nell’ordinazione, la certezza dei tempi di consegna, la sicurezza della garanzia della Casa madre del veicolo, l’uniformità del prezzo e il maggiore valore residuo.
“L’incremento è dovuto alla tendenza a valorizzare sempre più il fattore qualità dei cibi, tra cui anche la freschezza che si mantiene con una refrigerazione ottimale. Lo dimostrano anche i dati dell’ultimo Eurobarometer sul tema: il 90% dei cittadini UE trova nella qualità e nel prezzo i fattori più importanti per l’acquisto del cibo, contro il 71% che ritiene importante l’origine e il 47% la marca”.