Una rete logistica che non ha precedenti è pronta a dare il suo contributo nella distribuzione dei vaccini anti-Covid. Sono previsti piani di distribuzione, garanzie sul mantenimento della temperature, hub di stoccaggio, tracciabilità.
Una situazione eccezionale
La situazione attuale mette al centro l’importanza della logistica e del trasporto a temperatura controllata. Infatti per consegnare i vaccini acquistati dall’Italia ai relativi Hub di stoccaggio, sono necessari parametri piuttosto rigidi.
È importante che tutti gli operatori “parlino la stessa lingua” e siano pronti a lavorare in una situazione senza precedenti.
Il trasporto del vaccino anti-Covid
Per la tipologia di vaccino più complessa, è necessario mantenere le fiale a una temperatura costante di -80 gradi.
In questo caso sarà la stessa ditta produttrice a farsi carico del trasporto diretto a 300 ospedali, hub per la somministrazione ai cittadini. La maggior parte di questi ospedali è già equipaggiata per stoccare le fiale a temperatura controllata, in alcuni casi si ricorrerà alle tecnologie per la refrigerazione messe a disposizione dalla Protezione Civile.
Le altre tipologie di vaccino acquistate dall’Italia, con standard più comuni, saranno, invece, gestite attraverso l’hub di Pratica di Mare.
Qua atterreranno le dosi per poi essere distribuite verso 1500 hub ospedalieri.
Al fine di garantire l’avvio delle operazioni nella massima sicurezza, in un primo momento saranno le Forze Armate a scortare i mezzi che trasportano i vaccini via terra.
Un memorandum OITA per il corretto trasporto
La Divisione Farmaci di OITA (Osservatorio sul trasporto a Temperatura Controllata degli Alimenti) ha consegnato a Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’emergenza, un memorandum con quasi 40 raccomandazioni per favorire le operazioni di distribuzione del vaccino.
Se i punti critici emersi non troveranno una risoluzione il raggiungimento dell’immunità dell’intera popolazione italiana entro il prossimo autunno può essere compromessa.
Perché la Campagna Vaccinale anti-Covid di massa abbia successo è necessario un approccio industriale. Le più avanzate logiche produttive e logistiche dell’industria manifatturiera entrano in gioco al fine del successo dell’operazione.
Le raccomandazioni OITA
Di seguito indichiamo alcune delle raccomandazioni contenuti nel memorandum di OITA che sono state poste all’attenzione del Commissario Arcuri:
- Massima semplificazione dell’interazione utente, sia dal punto di vista delle dotazioni hardware e software necessari lato utente che della complessità dell’interfaccia, nel processo di prenotazione: deve essere sufficiente un browser web, un indirizzo di posta elettronica e la capacità di ricevere SMS.
- Ogni alimentazione di dati da e verso altri sistemi informativi deve avvenire in modo asincrono rispetto alle operazioni legate alla somministrazione, eccetto casi circoscritti e legati alla logistica dei vaccini e delle attrezzature.
- Le operazioni di somministrazione di ogni categoria di vaccini devono essere simulate in anticipo per rilevare i tempi e le procedure più efficienti, e sulla base dei risultati calcolato il dimensionamento delle risorse umane necessarie.
- Deve essere rivolta particolare attenzione al dimensionamento delle risorse e le modalità di vaccinazione nelle RSA, a domicilio e in località periferiche e disagiate (circa 20% della popolazione da raggiungere secondo i calcoli di OITAf).
- Deve essere posta attenzione al reperimento, conduzione, gestione e manutenzione delle Unità Mobili previste per le necessità di vaccinazione di cui al punto precedente.
- Il vaccino Moderna, che vede crescere la sua importanza a seguito di ritardi di altre alternative, è comunque un preparato che va movimentato e trasportato in stato di congelamento: la sua logistica tra l’hub centrale e quelli regionali e di ultimo miglio deve ricevere attenzione pari a quella del vaccino Pfizer/BioNtec.
- La logistica inversa della raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali generati a seguito delle somministrazioni in spazi non ospedalieri o medici deve essere gestita centralmente.
- I centri di vaccinazione di tipo walk-in devono essere realizzati il più possibile in strutture esistenti anche non sanitarie, come negli altri Paesi europei, dotate da subito della maggior parte delle dotazioni strumentali di base necessarie; in caso di strutture create ad-hoc, la migliore soluzione è costituita da ospedali da campo realizzate dalla Croce Rossa, dalle Forze Armate o realizzate da privati sulla stessa falsariga.
Quando la logistica serve il bene comune
Al fine tornare ad abbracciarci, per poter tornare a quella ‘normalità’ che prima davamo per scontata, anche la logistica allora assume un ruolo fondamentale. Un elemento di un ingranaggio complesso e articolato che, insieme alla ricerca e alla sanità, ha lo scopo di distribuire in maniera corretta e uniforme i vaccini anti-Covid su tutta l’area nazionale.