Cronotachigrafo

Cronotachigrafo: cos’è, come si usa e quando è previsto

Il cronotachigrafo o tachigrafo è una specie di diario di bordo dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci o persone, si tratta cioè di un dispositivo elettronico che registra tutti i dati relativi al trasporto.

Cos’è il cronotachigrafo?

Il vecchio cronotachigrafo analogico è in uso dagli anni ’50, ma oggi abbiamo i tachigrafi digitali e i tachigrafi intelligenti. L’unità del tachigrafo digitale, o unità veicolo (VU), consiste in un display, una stampante e due compartimenti per le carte tachigrafiche.

Quali dati vengono memorizzati? In pratica, come nella scatola nera dell’aereo, il tachigrafo registra tutte le informazioni che riguardano il trasporto: il luogo di inizio e fine, le caratteristiche del veicolo, la velocità e la distanza percorsa. Inoltre,  le ore di guida e di riposo dell’autista, ma anche eventuali anomalie e guasti dell’apparecchio.

Cronotachigrafo-come-è-fatto

 

Tutte queste informazioni vengono registrate sulla carte magnetiche (smart card): i dati sul mezzo sono conservati per un anno, mentre il badge dell’autista (carta conducente) registra tutte le attività degli ultimi 28 giorni.

Ogni addetto abilitato a intervenire sul dispositivo ha una propria carta tachigrafica, oltre a quella del conducente, ci sono quella dell’azienda di trasporto, quella dell’officina autorizzata e quella delle forze dell’ordine abilitate ai controlli.

Tempi di guida e riposo degli autisti

Il cronotachigrafo, quindi, registra i tempi di guida e riposo degli autisti. I conducenti professionali, infatti, devono rispettare precise regole, sia per questioni di sicurezza sia per questioni di concorrenza tra le aziende.

Gli autisti non devono essere stanchi durante la guida per proteggere la loro incolumità e quella degli altri automobilisti. Le aziende non dovrebbero cercare di superare la concorrenza obbligando i propri autisti a lavorare oltre il necessario.

Registrare i tempi di guida e riposo in modo univoco consentirà poi alle forze dell’ordine di fare i relativi controlli, ma serve anche per elaborare i pagamenti dei dipendenti o, comunque, nel fleet management.

Quali veicoli devono avere il cronotachigrafo?

I veicoli pesanti immatricolati dopo il 1° maggio 2006 sono obbligati a montare il tachigrafo digitale e quelli immatricolati dopo il 15 giugno 2019 devono avere invece il tachigrafo intelligente.

Vediamo nel dettaglio le tipologie di trasporto interessate da questo obbligo e le differenze tra l’uno e l’altro dispositivo. Secondo la normativa, in generale, il cronotachigrafo (che deve essere omologato e correttamente funzionante) è obbligatorio su:

  • i veicoli adibiti al trasporto di merci di MTT superiore a 3,5 tonnellate compresi eventuali rimorchi o semirimorchi
  • i veicoli adibiti al trasporto di passeggeri che, in base al tipo di costruzione e all’attrezzatura, sono atti a trasportare più di nove persone compreso il conducente

Tachigrafo digitale dopo il 1° maggio 2006

Il regolamento comunitario 561/2006 ha reso obbligatoria l’installazione del diario di bordo digitale al posto del cronotachigrafo con cartoncino sui veicoli immatricolati dopo il 1° maggio 2006.

In particolare, il tachigrafo digitale è un obbligo per i mezzi adibiti al trasporto merce con MTT superiore alle 3,5 tonnellate (inclusi rimorchi), veicoli per trasporto persone con più di 9 posti incluso il conducente. Veicoli per il trasporto che operano in uno stato membro dell’Unione europea; trasporti nazionali e internazionali; dipendenti e artigiani, trasporti per conto proprio o per conto terzi.

Veicoli che non devono installare il tachigrafo digitale

Sono esentati dall’obbligo del cronotachigrafo digitale (art. 3 del regolamento 561/2006): i veicoli adibiti al trasporto di passeggeri in servizio regolare di linea, il cui percorso non supera i 50 chilometri e i veicoli la cui velocità massima autorizzata non supera i 40 chilometri orari.

Esonerati anche i veicoli di forze armate, protezione civile, vigili del fuoco, ordine pubblico, aiuti umanitari, emergenze, operazioni di salvataggio, usi medici.

 

Inoltre, possono circolare senza tachigrafo digitale: i carri attrezzi specializzati entro 100 km dalla base operativa, i veicoli sottoposti a prove su strada e veicoli o combinazioni di veicoli di MTT non superiore a 7,5 tonnellate, adibiti al trasporto non commerciale di merci.

Infine, i veicoli commerciali che rientrano nella categoria dei veicoli storici a norma della legislazione dello Stato membro nel quale circolano e sono utilizzati per il trasporto non commerciale di passeggeri o di merci.

Come funziona il cronotachigrafo?

Mentre i dati sui tempi vengono rilevati in automatico dal dispositivo elettronico, ci sono alcune informazioni che l’autista deve inserire manualmente. Si tratta di un’operazione molto delicata perché se sbaglia o si dimentica sono previste delle sanzioni.

Che tipo di informazioni, quindi, bisogna inserire nella procedura “inserimenti manuali” del tachigrafo digitale? Prima di tutto la nazione di inizio turno e poi le attività che l’autista ha svolto mentre la scheda non era inserita nel tachigrafo (riposo, lavoro, disponibilità).

Ad esempio, nel caso in cui nella carta del conducente fossero presenti tempi sconosciuti o nessuna nazione di inizio o fine attività si rischia una multa di 52 euro (ex art. 19 Legge 727/1978).

Le procedure di inserimento manuale sono uguali per tutti i tachigrafi?

La procedura di inserimento manuale può variare a seconda della versione del tachigrafo digitale installato, esistono infatti diverse versioni con diverse funzionalità. Tra le principali, Stoneridge SE5000 (da 6.0 a 8.0) e VDO DTCO 1381 (da 1.0 a 4.0).

I tachigrafi digitali in grado di applicare la “Regola del minuto” sono quelli prodotti dopo il 1 ottobre 2011 (7.3 per Stoneridge e 1.4 per VDO). Dal 1 ottobre 2012, poi, è stato necessario anche rilevare una seconda fonte di movimento attività con il sensore potenziato Kitas 2+ (7.4, 7.5, 7.6 per Stoneridge e 2.0, 2.1, 2.2 e 3 per VDO).

Tempi di inserimento manuale dei dati nel cronotachigrafo

Attenzione, perché oltre alle funzionalità, nelle diverse versioni di tachigrafo variano anche le tempistiche entro le quali inserire i dati manualmente dopo avere inserito la carta del conducente. Nei tachigrafi Stoneridge  il periodo di tempo minimo per l’inserimento manuale è di 1 minuto, ma può essere variato fino ad un massimo di 20 minuti.

Nei tachigrafi VDO, invece, se entro 30 secondi dall’introduzione della carta non viene effettuato nessun inserimento manuale, sul display compare la scritta “prego inserire”. Bisogna premere il tasto OK entro i successivi 30 secondi per proseguire con gli inserimenti manuali altrimenti, poi, non sarà più possibile.

Va detto che ormai, però, è possibile avvalersi di app per smartphone che consentono di svolgere queste operazioni in modo più confortevole.

I simboli, il linguaggio del tachigrafo

Nel cronotachigrafo, però, i dati vengono inseriti attraverso simboli convenzionali, anche noti come pittogrammi, e non con spiegazioni scritte. Tra i motivi, la velocità di inserimento, maggiore facilità nell’analisi dei dati, la possibilità di interpretarli indipendentemente dalla lingua.

I simboli delle carte tachigrafiche sono sistematici e facili da riconoscere, ma bisogna comunque impararli. Vengono visualizzati, poi, anche nelle schermate e nei principali programmi e piattaforme di interpretazione dei file. Capire il significato dei simboli del tachigrafo, quindi, è fondamentale per l’attività quotidiana dei conducenti e dei gestori di flotte.

Il Tachigrafo intelligente dopo il 15 giugno 2019

Nel 2014 un nuovo regolamento europeo ha portato un’ulteriore modifica delle normative introducendo l’obbligo del cosiddetto tachigrafo intelligente. Secondo il regolamento CE 165/14, quindi, tutti i veicoli pesanti immatricolati dopo il 15 giugno 2019 devono montare a bordo il cronotachigrafo digitale intelligente. (Stoneridge SE5000 8.0 e VDO DTCO 4.0 con sensore Kitas 4). Tutti gli altri mezzi immatricolati prima di questa data possono tenere il tachigrafo digitale fino al 15 giugno 2031.

Che differenza c’è tra tachigrafo digitale e intelligente?

In pratica, rispetto al diario di bordo digitale, il tachigrafo intelligente o smart compie anche – in modo automatico – un tracciamento GPS ogni 3 ore. Obiettivo: rendere più difficile la manomissione dei dati di viaggio e più semplici i controlli da parte delle forze dell’ordine.

Con la connettività DSRC (Dedicated Short Range Communication), gli agenti di polizia si interfacciano in modalità wireless con il dispositivo senza nemmeno fermare il mezzo e individuare i veicoli sospetti. In caso di alert, per irrogare eventuali sanzioni, però, è comunque necessario lo stop.