Lo scorso 30 luglio l’indiana Tata Motors ha acquisito da Exor l’Iveco Group. L’acquisizione è stata ufficializzata con un comunicato stampa congiunto, che ha confermato le indiscrezioni di una trattativa in corso da inizio luglio.
L’iniziativa ha ottenuto il pieno appoggio del Consiglio di amministrazione di Iveco e l’impegno del suo principale azionista, Exor, che detiene il 27% del capitale ordinario e oltre il 43% dei diritti di voto.
Un accordo da 3,8 miliardi di euro
L’acquisizione, prevista per il secondo trimestre del 2026, comporta un’offerta pubblica di acquisto (Opa) volontaria del valore di 3,8 miliardi di euro, con un prezzo per azione di 14,1 euro. L’Opa sarà promossa da TML CV Holdings PTE, una nuova società di diritto olandese interamente controllata da Tata. Il tutto è però subordinato alla separazione delle attività di Iveco Defence (che include i marchi IDV e Astra), che passeranno entro marzo 2026 al gruppo Leonardo in cambio di 1,7 miliardi. Complessivamente le due operazioni valgono 5,5 miliardi e rivoluzionano il futuro del gruppo.
Oltre 540 mila veicoli l’anno
Obiettivo dell’accordo – secondo i contraenti – è “creare un gruppo nel settore dei veicoli commerciali che avrà la portata, il portafoglio prodotti e la capacità industriale per diventare un campione globale in questo dinamico settore”. La fusione realizzerà infatti una realtà da oltre 540 mila veicoli l’anno e ricavi combinati pari a 22 miliardi di euro, distribuiti tra Europa (50%), India (35%) e Americhe (15%), con ulteriori margini di espansione nei mercati emergenti di Asia e Africa.
Tata Motors si è inoltre impegnata a preservare l’identità di Iveco Group, garantendo la sede principale a Torino e il mantenimento degli impegni contrattuali. L’accordo prevede infine l’assenza di ristrutturazioni significative, chiusure di stabilimenti o riduzioni della forza lavoro.