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Renault Estafette, van ‘verticale’ per l’ultimo miglio

Chiudiamo la ‘trilogia’ dei nuovi commerciali elettrici di Renault con l’Estafette E-Tech. Fedele all’omonima concept car presentata lo scorso settembre, è il primo veicolo della marca progettato specificamente per le consegne dell’ultimo miglio. Nel nome si rifà al furgone francese che innovò il segmento nel 1959, adottando un’architettura a trazione anteriore in un’epoca in cui le autovetture Renault erano ancora a trazione posteriore. Oltre mezzo milione di Estafette sono state prodotte tra il 1959 e il 1980.

Verticale è bello (e funzionale)

Il nuovo furgone ha una sorprendente altezza di 2,60 m, pensata per consentire anche agli addetti alle consegne alti 1,90 m di stare in piedi all’interno del veicolo, ed una larghezza di 1,92 m. Con questa verticalità si distingue nettamente dal Trafic e dal Goelette, che hanno uno sviluppo orizzontale. Ma con le altre due novità della Casa della Losanga condivide la piattaforma skateboard nella versione lunga 5,27 m, peraltro l’unica disponibile per questo veicolo. Estafette può, così, contare su un volume di carico di 9,2 mc.

Design di gamma con diverse proporzioni

Peraltro gli elementi stilistici sono i medesimi del Trafic, adattati alle sue proporzioni specifiche. Ritroviamo pertanto il formato monovolume, il parabrezza stile visiera e la fascia anteriore che ne sottolinea l’identità. La firma luminosa posteriore riprende il tema della gamma.

Le protezioni inferiori in materiale nero satinato conferiscono maggior robustezza alla carrozzeria, offrendo una protezione ideale per l’utilizzo intensivo in ambiente urbano. Lo stesso design è ripreso nella parte superiore dalle barre, sempre nere, questa volta allo scopo di ridurre visivamente l’insolita altezza del veicolo.

Sistemi di apertura “smart”

I sistemi di apertura consistono in porte scorrevoli sui lati e serranda avvolgibile al posteriore. Le porte scorrevoli sono a scomparsa: sospese ad un binario esterno, possono slittare in un unico movimento, senza disarticolarsi come accade di solito sui furgoni. Per facilitare ulteriormente il lavoro degli addetti alle consegne, le maniglie esterne sono state specificatamente progettate per essere azionate usando il gomito, in modo da poter tenere saldamente in mano i pacchi. Inoltre, sempre per semplificare le manovre, la porta scorrevole destra – sul lato del marciapiede – è stata alleggerita, eliminando i vani portaoggetti e il meccanismo per abbassare il finestrino.

Al posteriore, come in tutti i mezzi pensati per le piattaforme logistiche, si è preferito montare una serranda avvolgibile invece delle porte a battente, che impediscono di accostare il veicolo alla banchina di carico e che richiedono più spazio per parcheggiare durante le consegne. La serranda si apre con un solo movimento della mano e le lamelle scorrono sul tetto interno invece di arrotolarsi, in modo da preservare tutta l’altezza di carico.

Interni ottimizzati

La plancia a tubo trasversale è più alta di 20 cm rispetto a quella di Trafic e Goelette, ma semplificata nella parte inferiore, soprattutto per rendere disponibile una zona di carico più ampia a destra del conducente. Per questo non è stato previsto il sedile del passeggero, tranne uno strapuntino per uso occasionale o per la scuola guida del conducente.

Il sedile del guidatore è rialzato per dargli una visione panoramica dell’ambiente esterno e consentirgli di passare agevolmente dal volante al vano di carico. Questa zona è caratterizzata anche da una porta interna che si apre automaticamente, contemporaneamente alle luci di avviso esterne, quando il conducente/addetto alle consegne avvia la sequenza di consegna premendo l’apposito pulsante.