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Renault Trafic E-Tech: agile, compatto, spazioso

Dal 1980, anno del lancio, il Renault Trafic è stato prodotto in oltre 2,5 milioni di unità. Ora, dopo tre serie prevalentemente termiche, è arrivato il momento della quarta generazione 100% elettrica. Middle van tuttofare per eccellenza, la versione E-Tech ha aumentato ulteriormente la versatilità del veicolo, in termini di agilità, compattezza e connettività. Tra i tre commerciali E-Tech di prossima produzione dovrebbe essere lanciato per primo sul mercato nel 2026.

Dimensioni ottimizzate

Il nuovo furgone francese si avvale di una piattaforma skateboard, che sfrutta al meglio l’architettura della tecnologia 100% elettrica, con batteria sotto al pianale e motore al posteriore. La carrozzeria L1 presenta un volume di carico di 5,1 mc per una lunghezza di 4,87 m e una larghezza di 1,92 m, mentre la carrozzeria L2 vanta 5,8 mc per una lunghezza di 5,27 m, raggiunta con un passo più lungo di 40 cm. Le ruote sono state posizionate agli angoli per massimizzare lo spazio interno. Particolarmente rilevante l’altezza fuori tutto di 1,90 m, che facilita l’accesso a tutti i parcheggi sotterranei.

Design tecnologico e futuristico

Il design del Trafic E -Tech è moderno nelle proporzioni – sbalzo anteriore molto corto, passo generoso e profilo monovolume aerodinamico – ma anche tecnologico, per la fascia superiore del frontale che conferisce al van una forte identità, esaltata dal carattere high tech della losanga retroilluminata e dalle guide luminose che la collegano alle luci diurne (DRL -Daytime running lights)

La calandra fornisce un’impressione visiva di un frontale più ampio, mentre i fari sono posizionati in basso. Più futuristico il parabrezza che, con il vetro frontale e i due finestrini laterali, forma una specie di visiera.

Equilibrio tra colore e zone nere

Uno dei risultati ottenuti dai designer Renault è stato quello dell’equilibrio tra le aree in tinta carrozzeria e le zone nere che danno una sensazione di solidità, caratteristica vitale per i veicoli commerciali. Nel frontale, il paraurti integra ad esempio un’imponente sezione nera satinata, mentre la plastica nera granulosa della parte inferiore è arricchita da motivi tratteggiati al laser, come quelli che si trovano sulla Scenic. Questa lavorazione della superficie è una vera e propria firma distintiva del nuovo design della Casa della Losanga.

In particolare sul frontale, l’area in tinta carrozzeria è come se fluttuasse tra due masse nere: quella della fascia che integra la firma luminosa e quella del paraurti.

Le fiancate mostrano protezioni inferiori in plastica nera satinata. I pannelli laterali sono ravvivati da un’originale linea di cintura, caratterizzata da interruzioni apparentemente casuali che aggiungono un’animazione visiva che simula il movimento del furgone, anche da fermo.

Firma luminosa anche sul posteriore

Il posteriore è caratterizzato dalla sovrastruttura aerodinamica della parte superiore in plastica nera granulosa. Stesso materiale nella parte inferiore del paraurti, sempre arricchito dagli stessi motivi di righine e scanalature. Inoltre, per la prima volta in assoluto per un furgone Renault, la firma luminosa è presente anche al posteriore: scolpita in 3D, è composta da una doppia linea verticale su entrambi i lati delle porte a battenti asimmetriche. Tutte le funzioni di illuminazione tradizionali sono invece racchiuse in un blocco, anch’esso in rilievo, sotto la firma luminosa.

Come per le autovetture Renault, la losanga è posizionata a filo carrozzeria sulla porta posteriore destra. Il monogramma Trafic, situato a sinistra, inaugura invece il nuovo font specifico dei veicoli commerciali del brand.

Plancia a tubo trasversale

La plancia si distingue per la robusta forma a tubo trasversale e si arricchisce di  due display: quadro strumenti da 10’’ e display centrale da 12’’ orientato verso il conducente. Le sellerie dei sedili sono rivestite con un misto di tessuti grigio e blue-jeans Zeta, con cuciture gialle sul grigio e bianche sul blue-jeans.

Un’infinità di vani portaoggetti

Tanti i vani portaoggetti. Oltre al cassetto portaoggetti chiuso, sono distribuiti in tutto l’abitacolo vani aperti come: tre portabevande e un portadocumenti sotto il display centrale; tre vani portaoggetti sotto il quadro strumenti; due piccoli scomparti su entrambi i lati del volante; un ripiano profondo sotto il “tubo” lato passeggero; due livelli di tasche nei pannelli delle porte, quello più in alto per i piccoli oggetti e quello più in basso per gli oggetti voluminosi, come le bottiglie d’acqua. Infine, dietro la plancia, tra il “tubo” e la base del parabrezza, si sviluppa un ampio spazio per riporre casualmente, ma in sicurezza, oggetti di varia natura come notebook, giacca o portablocco. Quest’area è stata realizzata in materiale composito riciclato con rinforzo di fibre naturali (NFPP).

“Spostando il motore al posteriore è stato possibile portare in avanti l’abitacolo – ha raccontato Yannick Bignon, direttore del design Renault Veicoli Commerciali – creando così un profilo monovolume, con un’aerodinamica ulteriormente ottimizzata dalle barre laterali profilate. Basate sul miglior compromesso aerodinamica/volume, queste ultime creano un leggero restringimento al posteriore, terminando con un grande alettone e due deflettori laterali fissati alle porte”.