Volkswagen Amarok, tre quarti anteriore
Volkswagen Amarok, frontale
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Volkswagen Amarok, dettaglio faro posteriore
Volkswagen Amarok, mascherina anteriore
Volkswagen Amarok, posteriore
Volkswagen Amarok, tre quarti anteriore
Volkswagen Amarok, laterale
Volkswagen Amarok, tre quarti posteriore
Volkswagen Amarok, interni
Volkswagen Amarok, cruscotto
Volkswagen Amarok, cruscotto
Volkswagen Amarok, dettagli cambio
Volkswagen Amarok, dettaglio comandi
Volkswagen Amarok, display lcd
Volkswagen Amarok, vano carico

Volkswagen Amarok, la prova della versione 3.0 V6 da 224 CV

Il Volkswagen Amarok è uno dei pick-up più lussuosi nel suo segmento: il potente 3.0 V6 lo pone al vertice in quanto a prestazioni, e il comfort si avvicina per tanti aspetti a quello di una grande SUV. La capacità di carico è limitata dalla doppia cabina, che però offre spazio per 5 passeggeri. Notevoli le capacità in off-road.

Il suo aspetto è imponente, con pochi fronzoli e tanti muscoli. Nella sezione frontale si nota un leggero family feeling con la famiglia delle SUV di Volkswagen dato soprattutto dalla mascherina bassa e larga: sembra essere il cugino a stelle e strisce. Il posteriore, invece, è simile a quello di tutti gli altri pick-up, con i fari verticali che non rubano spazio alla ribaltina per accedere al cassone.

INTERNI: QUASI UNA SUV

Chiariamo subito: i pick-up, anche quelli più curati, non possono tralasciare l’aspetto “robustezza”; dunque anche l’Amarok Highline – che in quanto a comfort e finiture si pone al vertice del segmento affiancato solo dal Mercedes Classe X nell’allestimento top di gamma – ha una plancia realizzata con plastiche rigide. Che però appagano la vista (si vede lo sforzo fatto per offrire un’esperienza “premium”) e non accennano minimamente a scricchiolii. Insomma, l’effetto cheap è tutt’altra cosa. E lo confermano i sedili ergonomici con regolazioni elettriche.

La strumentazione e i vari comandi, invece, sono mutuati dalle vetture di Wolfsburg. Sedersi al posto di guida dell’Amarok, però, dà tutt’altra sensazione: si sta seduti molto in alto (l’altezza massima è di ben 1,83 metri) e l’imponente cofano anteriore ti fa immediatamente percepire la stazza extra large. Insomma, se non ci si trova in città alla ricerca di un parcheggio, la sensazione di onnipotenza vale da sola il prezzo del biglietto.

AL VOLANTE DELL’AMAROK 3.0 V6: I MUSCOLI NON MANCANO

Il cuore del Volkswagen Amarok in prova è un potente V6 da 3 litri turbodiesel che eroga la bellezza di 224 CV e una coppia massima di 550 Nm. Così le prestazioni sono di alto livello nonostante la stazza imponente: l’accelerazione 0-100, per intenderci, viene coperta in appena 7,9 secondi, che poi è lo stesso tempo impiegato dalla Mercedes Classe X 3.0 V6. La velocità massima è di 193 km/h, mentre i consumi non sono, come ci si aspetta da un pick-up, contenuti: col piede leggero si percorrono circa 10 km/l, al massimo una dozzina nei tratti extraurbani col piede leggero. Ma se si sfrutta il V6 si scende facilmente tra i 7 e gli 8 km/l.

Su strada la prima impressione è di avere tra le mani un mezzo capace di trainare una locomotiva, con i suoi 550 Nm pronti a spingere la schiena contro il sedile non appena si preme sul pedale destro, e il cambio automatico a 8 rapporti fa un lavoro eccellente: morbido nei passaggi di marcia e rapido nell’uso sequenziale con i paddle al volante. In questo segmento non si può proprio chiedere di meglio.

Tra le curve la tenuta di strada è notevole e la trazione portentosa. E’ come guidare una SUV, dunque? Non proprio: le sospensioni posteriori a balestra sono un po’ brusche sulle irregolarità della strada, e il telaio a traverse e longheroni, perfetto per garantire robustezza a pieno carico e in fuoristrada, non è il massimo in quanto a rigidità torsionale, quindi il feeling tra le curve non è male ma non siamo ai livelli di una moderna SUV.

Somiglia di più, per intenderci, a quello di una fuoristrada con telaio, appunto, a traverse e longheroni. L’ottima insonorizzazione, i sedili in pelle riscaldati e il sistema multimediale però ti fanno sentire coccolato quanto su un’automobile. Solo in autostrada si sente qualche fruscio aerodinamico, peraltro fisiologico su questa tipologia di veicolo.

Quando finisce l’asfalto, poi, l’altezza da terra di 25 centimetri, la capacità di guado di mezzo metro, la trazione integrale permanente con differenziale Torsen e il sistema hill descent control (mantiene una velocità ridotta in discesa) ne fanno un veicolo capace di superare strade impervie. A questa versione con trazione integrale permanente, però, mancano le marce ridotte.

LE DOTI COME MEZZO DA LAVORO

L’Amarok è un pick-up lungo oltre 5,30 metri e largo 1,95, disponibile solo con carrozzeria doppia cabina. Che andrebbe benissimo se si potesse usare anche con la propria famiglia (il Codice della Strada al momento non lo concede), ma è una soluzione che toglie un po’ di spazio al cassone. Il quale, con il suo metro e 55 centimetri di profondità, è comunque in grado di trasportare un europallet. La sua capacità di carico è elevata: 1.000 kg. Lo spazio a disposizione, parlando di superficie del cassone, è di poco superiore ai 2,5 metri quadrati.

QUANTO COSTA

Non poco rispetto ai concorrenti, ma il prezzo superiore alla media è giustificato dalla qualità del veicolo, a partire dagli interni, e dal potente V6 nascosto sotto il cofano. La versione da 224 CV sfiora i 40.000 euro IVA esclusa. Per chi non scarica l’IVA sono più di 48.000 euro nell’allestimento Higline e quasi 60.000 in quello Aventura.