Auto immatricolate autocarro: modelli e prezzi dei piccoli van

Le auto immatricolate autocarro oggi rispondono soprattutto a esigenze fiscali e assicurative. In realtà, però, la trasformazione da veicolo per il trasporto persone M1 a veicolo commerciale per il trasporto delle merci N1 ha origini antiche e nobili. Economiche e versatili le multispazio (o furgonette), in realtà, sono protagoniste del trasporto leggero, non solo italiano, fin dalle origini.

AUTO IMMATRICOLATE AUTOCARRO, COSA SONO

Un’auto immatricolata autocarro N1 è un veicolo commerciale a tutti gli effetti, la zona dietro i sedili anteriori è interamente adibita a vano di carico per il trasporto delle merci. La massa a pieno carico deve rimanere entro il limite dei 3.500 kg e, di conseguenza, può essere guidata con la semplice patente B. Altri modi per definire questo tipo di veicolo sono multispazio, furgonetta, furgoncino o anche più semplicemente van.

Multispazio di serie

Molte case automobilistiche, infatti, sono solite denominare le versioni multispazio immatricolate N1 aggiungendo al nome dell’auto il suffisso “Van”. È il caso, ad esempio di Fiat Panda Van.

In altri casi, il nome dell’auto immatricolata autocarro cambia completamente. Ad esempio, tra quelle ancora in commercio, anche se la derivazione si è persa: il Fiat Fiorino nacque come derivata della Fiat 127 e poi della Fiat Uno, Volkswagen Caddy è derivato dalla Golf e poi dalla Polo, Renault Express dalla Renault 5.

Ci sono poi molti altri esempi del genere, come Opel Combo (dalla Kadett e poi dalla Corsa), Ford Courier e Ford Transit Connect (dalla Fiesta e dalla Focus) ecc.

Le prime furgonette

Partiamo, comunque, dalle origini: è nato prima il furgone o la furgonetta? In realtà sono nati insieme, cioè il primo veicolo commerciale della storia del trasporto fu una derivata. Nel 1896 Mercedes-Benz allestì per la prima volta un mezzo per le consegne sulla base di un’auto, la Viktoria, dando vita al primo furgone al mondo con motore a combustione interna.

Il Benz Viktoria

Il “veicolo per le consegne Benz” fu lanciato a maggio 1896, non suscitò molto interesse in Germania, ma trovò subito un primo acquirente in Gran Bretagna e poi in Francia. La prima consegna arrivò a Parigi, presso i grandi magazzini Du Bon Marché il 5 dicembre 1896.

Il settore delle derivate

A differenza di quanto si crede, insomma, nel settore del trasporto leggero, l’abitudine di trasformare le automobili in piccoli van è molto antica. Per poter parlare di un vero e proprio settore delle derivate, cioè auto immatricolate autocarro, però, dobbiamo aspettare il 1938. In quell’anno, infatti, Peugeot cominciò a produrre veicoli commerciali derivati dalle autovetture con carrozzeria break (familiari o station wagon).

La Peugeot 202 U

La prima derivata “ufficiale”, quindi, fu la Peugeot 202 U, prodotta dal 1938 al 1946 in 3.112 esemplari. Questi primi modelli del Leone furono proposti in tre varianti: Commerciale, Camionette e Fourgon.

La prima aveva 500 kg di portata e carrozzeria pressoché identica alla versione auto, la Break Canadienne. La seconda era un pick-up telonato, con portata di 800 kg e, infine, la terza aveva la parte posteriore più alta rispetto alla cabina e una portata di 7 q.

La Citroen due cavalli

Mentre Peugeot continuava e avrebbe continuato a sviluppare la gamma delle auto immatricolate autocarro, nel 1950 arrivò sul mercato anche la prima derivata a trazione anteriore di Citroen.

Il 2CV AU Fourgonette, fu presentato al Salone di Parigi e fu commercializzato nel 1951 diventando subito un bestseller. Dopo tre generazioni, nel 1978 fu sostituito dalla Acadiane che sarebbe andata in pensione nel 1987, con 253.393 esemplari prodotti.

Renault R4 Fourgonette

L’ultima iconica derivata francese, la R4, fu lanciata da Renault nel 1961. Classificata come tipo R 2102, la versione dell’auto immatricolata autocarro offriva un carico utile di 300 kg e pneumatici più larghi. La R4 Furgonette era proposta, in opzione, con uno sportello, chiamato giraffone, posto sopra il portellone posteriore.

PERCHÈ IMMATRICOLARE UN’AUTO COME AUTOCARRO

Fuori dalle legittime esigenze di trasporto, negli anni ‘80 e ‘90 l’immatricolazione di un’auto come autocarro diventò molto frequente e indiscriminata. Approfittando, in pratica, di un vuoto normativo, cambiare la destinazione d’uso di un veicolo era molto vantaggioso in termini di fisco e di assicurazione.

Tutto questo ha funzionato fino a quando il successo dei SUV ha portato a una tale sproporzione nelle immatricolazioni che alla fine il legislatore ha dovuto prendere provvedimenti.

Quindi, ora esistono criteri più stringenti che indicano quali auto si possono immatricolare autocarro e quali no. Quando è ancora possibile, l’operazione resta vantaggiosa in termini di Irpef, Ires e Irap, ma non di Iva.

Vantaggi fiscali

Secondo molti consulenti fiscali, in Italia, per aziende e partite IVA, le auto immatricolate autocarro rappresentano ancora l’unico modo per dedurre i costi. Normali auto, spesso SUV o Station Wagon, con l’omologazione autocarro N1 diventano un bene strumentale per l’azienda deducibile fiscalmente al 100% dal reddito imponibile. (Questo non vale, però, per la detrazione IVA, che resta al 40%.)

Vantaggi assicurativi

Quanto costa l’assicurazione di un’automobile immatricolata autocarro? Il premio per gli autocarri viene calcolato sulla portata e non sulla cilindrata. Sembra molto conveniente, ma ci sono però dei limiti assicurativi. A differenza delle auto, gli autocarri hanno un tetto massimo di incidenti (2 o 3) e quando si supera, per conservare la copertura assicurativa, bisogna versare capitali aggiuntivi.

Quali auto possono diventare autocarro?

Per potere essere considerata autocarro un’automobile deve avere le seguenti caratteristiche, ossia:

  1. MTT non superiore a 3,5 t
  2. Il codice carrozzeria non deve essere F0
  3. Il numero posti a sedere non deve essere maggiore o uguale a 4
  4. Il rapporto tra la potenza e la portata del veicolo non deve essere uguale o maggiore a 180 KW.

Multe e sanzioni

Attenzione, se qualcuna di queste caratteristiche manca, anche se l’immatricolazione indicata sul libretto è N1, l’Agenzia delle Entrate non considererà il veicolo come un autocarro. Inoltre, se i parametri previsti non sono rispettati, potrebbero esserci una multa salata e il ritiro della patente di guida.

Cosa si può fare e cosa no

Così come per quanto riguarda i pick-up che in Italia possono essere immatricolati soltanto N1, in un veicolo immatricolato autocarro si possono trasportare solo merci e addetti al trasporto delle merci (C.d.S. art. 54, lettera d). Non è possibile, quindi, trasportare i bambini o la famiglia, soprattutto nei weekend e nei giorni festivi.

MERCATO AUTO IMMATRICOLATE AUTOCARRO 2022

La storia degli small van ci insegna che molto spesso hanno preso origine dalle auto, ma negli ultimi 10 anni alcuni modelli si sono “emancipati”, adottando piattaforme modulari che li preparano o li hanno già portati all’elettrificazione. Vediamo qui di seguito quei modelli che hanno ancora un corrispettivo M1 nel listino della Casa automobilistica.

Modelli in commercio di van derivati dalle auto (o viceversa), prezzi

Altri modelli in commercio di auto che si possono immatricolare autocarro

  • Alfa Romeo Stelvio
  • Citroen C5 Aircross
  • Dacia Duster
  • Fiat 500x e Tipo Sw
  • Ford Kuga e Puma
  • Jaguar E-Pace e F-Pace
  • Jeep Renegade e Compass
  • Land Rover Evoque, Discovery Sport e Defender
  • Nissan Qashqai e Leaf
  • Opel Crossland e Grandland
  • Peugeot 208, 308, 2008, 3008 e 5008
  • Renault Clio, Zoe, Megane e Megane Sw
  • Toyota Yaris, Corolla e Chr
  • Volvo V60 e Xc-40